Mutuo, tre documenti per una richiesta: ecco gli indispensabili

Dall’anagrafica ai dati reddituali: ecco la documentazione base (e fondamentale) per la richiesta di mutuo bancario.

Mutuo documenti
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Nonostante la situazione economica generale non sia fra le più rosee, tra effetti della crisi pandemica e strascichi di quella precedente (troppi vicina nel tempo per essere stata assorbita del tutto), richiedere un mutuo potrebbe non essere un’operazione così titanica. O meglio, non più che in precedenza. Questo perché, al fine di non infierire sul mercato immobiliare, già in calo negli anni precedenti alla pandemia, il Governo ha disposto una serie di incentivi ai richiedenti più giovani. Soprattutto sotto forma di garanzia statale. Va da sé che spetterà sempre alla banca l’ultima parola.

Sta di fatto che un under 35 desideroso di acquistare un immobile, potrà contare (al rispetto di determinati requisiti) su un supporto piuttosto sostanzioso. Laddove, magari, l’obiettivo della garanzia poteva non essere realizzato per vie “ordinarie”. Ma, al di là delle possibili variabili in campo, la procedura di richiesta non differisce poi molto. E la documentazione base richiesta non differisce da banca a banca.

Richiesta di mutuo, i documenti base da presentare

Tre le colonne inamovibili in fatto di documentazione (posto che ogni banca può richiederne altra in aggiunta). Si va dai documenti relativi all’anagrafica, per poi passare ai dati dell’immobile (completi) e a quelli sulla parte reddituali dei richiedenti. Un mix di informazioni comune a ogni mutuo e che, per questo, rappresenta una parte fondamentale. Da lì si parte per effettuare la prima istruttoria e, quindi, tutti i passi necessari per arrivare a ottenere il fatidico prestito. Per quanto riguarda l’anagrafica, si parte dalla carta d’identità e dal codice fiscale, per poi passare a certificato contestuale di residenza, stato di famiglia (anche degli eventuali garanti), atto di matrimonio (o separazione o divorzio). Permesso di soggiorno, invece, per i cittadini stranieri.

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I dati anagrafici, come specificato dal Decreto semplificazioni, si parla sostanzialmente di autocertificazione. L’obbligo di accettazione, oltre che alla pubblica amministrazione, si confà anche agli enti che non vi dipendono, come appunto le banche. Sono loro a farsi carico della procedura di semplificazione e delle verifiche del caso. I dati reddituali variano a seconda dei richiedenti. Un lavoratore dipendente dovrà presentare la dichiarazione dei redditi per anzianità di servizio, con le ultime due buste paga. Si aggiunge l’ultimo modello della Certificazione unica o del 730. Gli autonomi, invece, presenteranno gli ultimi due modelli unici e l’F24. Infine, i dati dell’immobile sono necessari per la valutazione della casa e, quindi, per l’accettazione della richiesta. Si parla di contratto preliminare di compravendita (o promessa), planimetria, atto di provenienza, certificato di abitabilità e concessione edilizia.

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