Trasferirsi all’estero dopo la pensione: a chi conviene davvero?

L’idea di trasferirsi all’estero dopo la pensione attraversa un gran numero di persone. L’obiettivo è pagare meno tasse ma conviene veramente compiere questo passo?

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La convinzione comune è che in Italia si paghino troppe tasse e che per un pensionato sia preferibile trasferirsi all’estero per poter vivere più agiatamente. Bonus fiscali e agevolazione sono, infatti, previsti in diverse nazioni che accolgono i pensionati italiani a braccia aperte. Non occorre neanche andare troppo lontano, il Portogallo, la Tunisia, l’Isola di Cipro sono le mete perfette in cui vivere dopo l’uscita dal mondo del lavoro. Conviene veramente a tutti trasferirsi all’estero oppure la decisione è ristretta ad un numero più limitato di persone?

La tassazione sulle pensioni degli italiani

Per capire quanto realmente convenga ipotizzare un trasferimento post pensione è fondamentale conoscere la tassazione applicata sulle pensioni in Italia. Le percentuali sono differenti in base allo scaglione di appartenenza. Per importi compresi tra 8.126 euro e 15 mila euro la tassazione ordinaria è del 23%. Dai 15.001 euro ai 28 mila si applica il 27%; da 28.001 a 55 mila il 38%; da 55.001 euro a 75 mila il 41% e oltre 75 mila euro il 43%. In Italia la pensione media è di 1.400 euro lordi mensili da cui il Fisco detrae il 17% circa tra Irpef e addizionali per un totale di 3.100 euro all’anno.

Queste percentuali vanno confrontate con le aliquote privilegiate previste all’estero. Parliamo di range tra il 5 e il 10%, differenza che consentirebbe un risparmio di circa 2 mila euro. E’ una cifra che può convincere ad un trasferimento all’estero? Per molti la risposta è no.

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A chi conviene davvero trasferirsi all’estero

L’esempio riportato in precedenza potrebbe lasciare ipotizzare che un trasferimento all’estero potrebbe essere una soluzione conveniente per chi percepisce pensioni da favola. In realtà, i pensionati d’oro vivono benissimo anche in Italia e non hanno bisogno di sradicare le proprie radici per togliersi sfizi e anni felici.

Restringendo il campo, rimane una fascia di pensionati per cui trasferirsi all’estero potrebbe risultare conveniente. Parliamo di chi percepisce dai 40 ai 50 mila euro all’anno e che fa parte del quarto e del quinto scaglione dell’Irpef. Parliamo di chi ha una pensione superiore ai 3 mila euro al mese e che in un anno deve pagare circa 15 mila euro di tasse. Il trasferimento potrebbe rivelarsi un’idea da realizzare qualora si intendesse recuperare tutto il possibile dalla propria pensione senza regalare nulla più del necessario. Perché, detto tra noi, con 3 mila euro al mese ben più di qualche sfizio si può togliere anche vivendo in Italia senza la necessità di recarsi in un paese straniero.

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