L’altro lato dello scontrino in farmacia: occhio a questi costi aggiuntivi

Attenzione al servizio notturno della farmacia. Il medico, infatti, avrà la facoltà di applicare una sorta di “sovrattassa”. Ecco di cosa si tratta.

Farmacia scontrino
Foto © AdobeStock

Presentare la tessera sanitaria per tempo, così da non perdere il diritto allo “scarico” delle spese. E’ una procedura standard quando si va in farmacia. Del resto, specie quando si tratta di farmaci piuttosto costosi, lo scontrino diventa necessario in termini di detrazioni. A ogni modo, non tutte le farmacie prestano il medesimo servizio. Nel senso che alcune di queste prestano un servizio aggiuntivo che, di fatto, si protrae per tutte le ventiquattro ore. Si tratta, naturalmente, del servizio notturno.

Non è scontato che accada, anzi. Tuttavia, è stato disposto che almeno una farmacia, in un determinato territorio, debba restare aperta anche la notte, al fine di garantire un servizio h 24. Turnazioni che vengono disciplinate secondo precise regole e che, in alcuni casi, proprio per questo servizio possono comportare dei costi aggiuntivi sullo scontrino. Non sempre ma, per quanto il meccanismo di vendita funzioni allo stesso modo, potrebbe accadere.

Farmacia notturna: perché può comportare costi aggiuntivi

In merito interviene una legge specifica, risalente al 2017 (GU Serie Generale n.250 del 25 10 2017). Si parla nello specifico del cosiddetto diritto addizionale che, appunto a norma di legge, spetta ai farmacisti che svolgono il turno di notte. Si tratta di un diritto che corrisponde a un prezzo di 7,50 euro per una farmacia sussidiata che svolge attività in città e di 10 euro per una che esercita in zona rurale, in aree con meno di 3 mila abitanti. In pratica, qualora fosse necessario ricorrere al servizio notturno, in questi contesti occorrerebbe mettere in conto il costo aggiuntivo.

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Nello scontrino, pur scaricabile, figureranno quindi sia il costo effettivo del farmaco che la “sovrattassa” dovuta all’esercizio notturno. Questo a meno che, nella ricetta presentata al medico, non figuri un farmaco urgente o i cosiddetti “salvavita”, per i quali non sarà necessario sostenere il costo aggiuntivo. Resta il fatto che, nei casi di farmaci non urgenti, sarà a discrezione del farmacista scegliere l’applicazione o meno del costo aggiuntivo. Qualora non ritenesse opportuno inserirlo, lo scontrino resterà di stampo classico. Nel caso contrario, di un prezzo più alto non ci sarebbe da stupirsi.

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