Cartelle esattoriali, un settembre da incubo: quali sono le scadenze in arrivo

Il ritorno a regime dell’attività di Riscossione fa paura. Ecco quali cartelle esattoriali busseranno alla porta dei contribuenti.

Cartelle esattoriali
Foto © AdobeStock

Non ci sono gocce di rugiada né campagne dormienti in questo quadro settembrino. Anzi, a partire dall’1 settembre ci sarà da stare ben svegli. La Riscossione è ormai pronta a rimettere in funzione i propri motori, immettendo nel circuito la nuova carica delle cartelle esattoriali. Basta (almeno per ora) proroghe e rinvii: i contribuenti che hanno beneficiato della recente pace fiscale voluta dai decreti per Covid torneranno a metter mano ai propri portafogli, per pareggiare i conti rispetto all’erario.

L’appuntamento, come detto, è al primo del mese di settembre. Sempre che il governo non opti per qualche ripensamento last minute, lo stop all’invio delle cartelle esattoriali verrà meno e, nonostante la cancellazione di molti vecchi debiti, sulle spalle dei contribuenti peserà un altro importante macigno fiscale. Almeno sessanta milioni di cartelle pronte a essere inviate, fra arretrati e nuovi crediti. Si dovrebbe cominciare con quelle a rischio prescrizione o quantomeno più datate, per poi passare alle più recenti. A ogni modo, l’Agenzia delle Entrate Riscossione inizierà con le buone, inviando ai contribuenti una serie di avvisi bonari.

Cartelle esattoriali in arrivo: opzione rateizzazione

Tutto pronto quindi. Il mese in arrivo, sul piano fiscale, richiederà uno sforzo di discrete proporzioni, specie se si considera l’emergenza tuttora in atto e lo stato di precarietà lavorativa per la maggior parte del ceto medio. E di tempo non ce ne sarà nemmeno troppo: tutte le somme dovute allo Stato sospese con i vari decreti, dovranno essere saldate entro il 30 di settembre, ovvero la data indicata come la nuova tappa della pace fiscale. Questo vale per coloro che sceglieranno di versare il dovuto in un’unica soluzione. Altrimenti, sempre entro il 30 settembre, andrà inviata la domanda di rateizzazione, così da dilazionare il debito in più uscite.

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Diverso il discorso per chi aveva già attivo un piano di rateazione. In questo caso, o si salda il dovuto (ovvero le rate rimanenti) entro il 30 settembre, oppure si procede al pagamento delle rate che, stante la frenata dell’attività di notifica, impediscono la ripresa delle procedure di recupero. In questo modo, si eviterà la decadenza del piano, prevista nel caso in cui vi siano dieci rate non pagate, anche non consecutive. Fra le scadenze più imminenti, si segnalano il pagamento della rata in scadenza 31 maggio 2020 della Rottamazione ter e della Definizione agevolata delle risorse Ue. Inoltre, il 30 settembre, sarà la volta del pagamento della rata in scadenza al 31 luglio 2020.

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