I talebani comprano i soldati dell’Afghanistan: la corruzione vince sull’umanità

I talebani hanno corrotto i soldati dell’esercito afghano con il denaro per la consegna delle armi. Ancora una volta la corruzione e l’avidità umana prendono il sopravvento. E un intero popolo è stato condannato. 

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Assistiamo per l’ennesima volta alla perdita dell’umanità in favore dell’avidità degli uomini. La corruzione legata alla promessa di denaro in cambio delle armi è bastata per piegare i soldati dell’esercito afghano che avrebbe dovuto proteggere un intero popolo. Un popolo che ora scappa dalla propria patria per sopravvivere e fuggire da un destino che si prospetta più avverso di quanto avessero mai immaginato. I talebani non hanno usato le armi per dimostrare la loro supremazia ma il denaro.

La resa dei soldati alla corruzione dei talebani

I soldati e i poliziotti afghani sono stati, secondo fonti americane, gli ultimi a cedere alla corruzione dei talebani. I superiori già da tempo avevano abbandonato ogni spiraglio di moralità e giustizia in cambio di denaro. Dall’inizio dello scorso anno i funzionari governativi hanno accettato gli accordi di resa proposti dai talebani, accordi che nascondevano uno scambio di denaro e armi.

In pochi mesi sono crollati venti anni di addestramento e un patrimonio di dollari gestito dagli americani per evitare che accadesse ciò a cui abbiamo, invece, assistito pochi giorni fa. La resa di Kabul ha mandato in frantumi anni e anni di sacrifici ma l’evento era nell’aria fin da quando nel febbraio 2020 è stato annunciato il ritiro degli americani. Eredità dell’amministrazione Trump.

Tutto ruota intorno al denaro

Un ufficiale delle Forze Speciali Afghane afferma che la maggior parte dei soldati voleva solo denaro. Spaventati dal ritiro americano non hanno pensato a nulla se non a ricevere soldi in cambio di qualsiasi cosa, anche delle armi che servivano per proteggere se stessi e la popolazione dell’Afghanistan.

Una piccola parte dei soldati, invece, convinti dell’imminente vittoria dei talebani volevano salire sul carro dei vincitori prima che la situazione degenerasse ed hanno accettato, così, la corruzione. L’abbandono degli americani ha lasciato il segno secondo quando detto dall’ufficiale afghano ed ha segnato l’inizio della fine.

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Le rese degli ultimi mesi

Dopo l’annuncio di Joe Biden del ritiro completo durante l’estate 2021 la situazione è peggiorata. Tanti distretti hanno iniziato a cadere nelle mani dei talebani senza neanche combattere. Poi intere città si sono arrese. Davanti alla resa dei funzionari del Governo che scappavano dai loro obblighi si è persa ogni speranza, la corruzione è venuta a galla e ha coinvolto sempre più persone. La fine si preannunciava vicina e così è stato. Il 16 agosto Kabul è caduta.

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