Presunta presenza di ossido di etilene in quantitativi eccessivi. Non solo yogurt ma anche altri prodotti vanno via dai supermercati.
Non è un periodo particolarmente fortunato per i supermercati che, in successione, si sono ritrovati a dover ritirare dai propri scaffali alcuni lotti di prodotti a scopo precauzionale. Si tratta perlopiù di marche di yogurt, ma anche merendine, torte, cracker e persino calamari. Il problema è sempre lo stesso: la possibile presenza di ossido di etilene in quantità ritenute eccessive all’interno di un ingrediente. Per la precisione, la farina di semi di carrube. Ricordiamo che l’ossido è una sostanza che spesso viene utilizzata nei pesticidi e che, per questo, può essere in piccolissime quantità presente anche nei cibi.
In un quantitativo eccessivo, però, il prodotto va ritirato al fine di evitare i possibili problemi dati con l’ingerimento. Fra i supermercati che hanno disposto il ritiro, figura anche Esselunga. La catena milanese ha fatto sapere di aver ritirato una serie di lotti, fra i quali:
Accanto alle indicazioni dei supermercati, anche il Ministero della Salute ha rilasciato un elenco in cui figurano tutti gli avvisi di richiamo precauzionale. Anche qui, si tratta perlopiù di yogurt, sempre per presunta presenza di ossido di etilene. Rientrano nell’elenco:
LEGGI ANCHE >>> Ossido di etilene: la situazione peggiora, ancora ritiri e supermercati nel caos
Come detto, anche altri prodotti sono stati richiamati dagli scaffali a scopi precauzionali, come ad esempio alcuni lotti dolciari. Una situazione che inizia a preoccupare i supermercati, alle prese con una recrudescenza di richiami quasi mai vista in questi termini. La ragione è, appunto, i presunti quantitativi eccessivi di ossido di etilene. Un quadro che inizia a interessare anche l’Unione europea, dal momento che anche altri Paesi (Francia in testa) hanno a che fare con il problema. L’Ue ha iniziato tagliare la testa al toro, disponendo l’azzeramento delle vendite qualora l’ossido sia presente anche entro i quantitativi fin qui consentiti (0,05 mg/kg).