Sacrifici e una vita ont the road: ma quanto guadagna un camionista?

Ottenuta la patente per diventare camionista, quanto si può aspirare a guadagnare? Andiamo a scoprire la paga di un camionista nel 2021

Camion
Fonte Pixabay

Forse in primis val la pena sottolineare che quello del camionista non è un lavoro qualunque, ma uno stile di vita, un modo d’essere che ancora oggi, nonostante molteplici cambi culturali, è ancora vissuto come una professione appagante nonostante l’impegno, la dedizione e le diverse capacità richieste per poterlo fare. Ma si tratta di un impiego ben retribuito? E l’Italia, rispetto all’Europa, è nei parametri a livello retributivo? Andiamo a scoprirlo in questo approfondimento.

La professione del camionista: costi, mansioni, vantaggi e svantaggi

Prima di diventare camionista occorre innanzitutto ottenere la patente idonea, ovvero la patente C: chiunque, naturalmente, può accedere a questo tipo di abilitazione, perché è sufficiente recarsi presso le agenzie specializzate o alla Motorizzazione Civile.

Quanti tipi di patente per automezzi pesanti esistono e quanto costa ottenerle?

La patente C è quella normalmente richiesta in quanto abilita alla guida dei “camion” ovvero i veicoli adibiti al trasporto di cose in conto proprio; chi desidera diventare professionista deve invece, oltre alla patente C, prendere la CQC merci. Ovviamente bisogna aver prima conseguito la patente B ed essere maggiori di 21 anni per la patente CQC. Il costo per ottenere l’abilitazione varia da regione a regione, e spesso anche da agenzia ad agenzia; in linea di massima però, si può prevedere una spesa complessiva intorno ai 1.000/1.400,00€ se ci si rivolge ad una scuola guida, a cui vanno aggiunti i bollettini per la Motorizzazione che chiedono tasse e bolli per 25/50€. Studiando la teoria autonomamente, però, si possono risparmiare quasi la metà dei costi. Esistono inoltre diverse iniziative a livello comunale che permettono di prendere la patente C a costi agevolati per un numero massimo di persone all’anno: vale la pena informarsi anche da questo punto di vista per risparmiare anche fino al 70%.

Chi decide dunque di diventare un autotrasportatore autonomo dovrà immancabilmente aggiungere i costi dell’acquisto/leasing del veicolo: sul listino Quattroruote abbiamo una panoramica di quando costa un mezzo commerciale: si parte da circa 14.000,00€ per un van ai 25/35.000,00€ per un cabinato; un TIR vero e proprio, invece, può costare dai 100.000,00€ in su: tra varianti, allestimenti e personalizzazioni pressoché infinite, altrettante saranno le rispettive differenze di prezzo.

Le mansioni, i vantaggi e gli svantaggi della vita del camionista

Il mestiere di chi trasporta beni e servizi su strada, sia come subordinato che come autonomo, suscita senza dubbio pensieri di avventura, ammirazione, fascino, ma anche rispetto per un lavoro sicuramente faticoso e impegnativo. Sicuramente l’autotrasportatore non si annoia mai! Nelle sue mansioni non rientra, però, solo ed esclusivamente il passaggio di merci da un luogo ad un altro ma tutta una serie di operazioni che devono essere eseguite sempre con scrupolo e attenzione; parliamo della manutenzione e pulizia del mezzo, che è totalmente a carico del conducente, della compilazione e corretta conservazione dei documenti di viaggio, e ovviamente l’occuparsi del corretto carico/scarico delle merci e della puntualità di consegna. Il camionista è sottoposto a fatica fisica, stress e disponibilità a turni di lavoro diurni e notturni a seconda della missione da portare a termine. Ecco perché per diventare professionisti in questo campo sono necessarie molteplici skills e non è sufficiente possedere una patente per potersi definire tale.

Quali competenze e che tipo di formazione servono per diventare camionista

Gli esami per superare le prove di guida e di teoria sulla patente C sono molto più difficili rispetto a quelli previsti per la normale patente B; i motivi sono presto intuibili: l’autotrasportatore deve affrontare continuamente svariati tipi di situazioni e guida in tutte le strade, sia in Italia che all’estero. Oltre ad una conoscenza approfondita delle norme di circolazione stradale e sicurezza,il camionista è tenuto a saper gestire le diverse formalità amministrative e tutti i documenti necessari per la circolazione dei veicoli, merci e persone, sia a livello nazionale che internazionale. Non da ultimo, deve possedere capacità teoriche e pratiche su questioni tecniche, per ovviare a problematiche come danni al motore, agli pneumatici, agli impianti idraulici e di frenata e sull’impianto elettrico di mezzi pesanti, che hanno specifiche ovviamente differenti da quelle delle automobili.

Qual è lo stipendio medio di un camionista

A fronte di queste considerazioni, viene da chiedersi: quando guadagna un camionista? La risposta non è naturalmente univoca, in quanto vi possono essere diverse situazioni, livelli e scatti di anzianità/esperienza maturata sull’asfalto. Basandoci sui dati del CCNL settore Logistica Trasporto e Spedizione, ovvero del Contratto Nazionale Autisti Camion, una paga mensile varia dai 1.246,35€ fino ai 2.108,39€ a seconda del livello. Lo stipendio più alto spetta ad un autista 3 livello super.

Quanto guadagna un camionista in Italia

Nel nostro Paese, dunque, un autotrasportatore subordinato può contare su diversi scatti e livelli: le cifre sopra riportate sono comunque gli stipendi minimi garantiti, a cui vanno aggiunti bonus, trasferte, extra per le tratte all’estero e così via; se capitano incarichi interessanti quindi il camionista può portare a casa anche 3.000,000€ al mese. Inoltre, da azienda ad azienda si possono verificare ulteriori aggiustamenti allo stipendio erogato, che dipendono da altrettanti fattori: la reputazione/importanza dell’azienda stessa ma anche la tipologia di merce trasportata: va da sé che chi deve trasportare i “carichi eccezionali”o le merci per cui sono necessarie ulteriori competenze e conoscenze, vengono pagati di più, anche perché serve un patentino speciale a regime ADR – che al camionista costa alcune centinaia di Euro per ottenerne il conseguimento.

Quanto guadagna un camionista autonomo

Se l’autotrasportatore esercita invece la professione come “padroncino”, i compensi cambiano e sono generalmente più alti di quelli dei subordinati; dal totale guadagnato vanno però tolte le spese del mezzo, tasse e costi fissi; nel complesso, un camionista che lavora per conto proprio può guadagnare fino ad un 20% in più rispetto alla paga base di un dipendente. Tra i vantaggi impliciti in questa scelta troviamo una maggior libertà di scegliere tratte e aziende presso cui prestare l’opera, mentre tra le difficoltà risiede il fatto di doversi creare una clientela in grado di fornire lavoro continuativo e paga puntuale.

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Quanto guadagna un camionista all’estero

Non può mancare, infine, un confronto con le paghe riservate ai “giganti della strada” a livello europeo; uno studio del CNR (Comite National Routier n.d.r) fornisce i risultati in cui sono stati presi in esame 15 Paesi, tra cui anche l’Italia.

Il Paese che offre il salario minimo più elevato è il Lussemburgo (con 1.923,00€ mensili), seguito dall’Italia (1.642,00€), dal Belgio e dalla Germania (circa 1.500.00€ al mese) e poi dalla Francia (1.467,00€). Sulla Germania vi sono pareri contrastanti: secondo altri dati i camionisti che lavorano per questo paese arrivano a guadagnare anche 4.000,00€ al mese, ma si tratta di offerte di lavoro di alto livello che non rappresentano la norma. Gli altri Paesi offrono stipendi medi inferiori ai mille euro,

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