Conti correnti inviolabili, che rispettano leggi sulla privacy e quant’altro? Forse in un altro mondo si, qui non tanto.
Gli stati, fanno sempre molta attenzione all’atteggiamento che i propri cittadini assumono in quanto a rispetto della legge, delle regole, in materia fiscale. Non che in altri settori si arranchi maggiormente, ma il sistema fiscale, produce molte vittime ed anche molti lupi pronti ad approfittare di ogni situazione. Lo Stato cerca queste persone, le individua e quando ci riesce, le punisce, senza pensarci più di tanto. La premessa sembra ottima.
In materia fiscale, per quel che riguarda nello specifico l’evasione, fiscale, possiamo considerare la necessità per le agenzie statale di studiare alla meglio persino i conti correnti dei contribuenti, per capire, quindi, se qualcosa in effetti procede nel verso sbagliato. Se ci sono più soldi di quanti dichiarati con le proprie dichiarazioni, se ce ne sono meno di quanti dichiarati. Le agenzie in questi casi possono in qualche modo violare la nostra privacy.
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“Attuazione della direttiva (UE) 2019/1153, che reca disposizioni per agevolare l’uso di informazioni finanziarie e di altro tipo a fini di prevenzione, accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati, e che abroga la decisione 2000/642/GAI”. Questa l’indicazione in questione, tra l’altro vengono stabilite le autorità competenti che possono agire indisturbate per prevenire o punire determinati reati di tipo finanziario, tra questi:
Chiaramente ci sono tutta una serie di ipotetici reati per i quali le autorità competenti risultano legittimate ad indagare anche l’anagrafe tributaria, conti correnti e quant’altro.
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Tra i reati in questione possiamo trovare:
In pratica i nostri conti correnti, volendo potrebbero essere per cosi dire intercettati in ogni momento. E noi che pensavamo di essere in qualche modo protetti da qualche particolare regolamento sulla privacy, spesso, è vero, ma non sempre.