Libero De Rienzo, l’eredità oltre il patrimonio: cosa lascia a moglie e figli

Scompare a soli 44 anni una delle promesse del cinema italiano più promettenti. Quello che lascia alla famiglia non è una questione di soldi.

Due bambini di 6 e 2 anni e una moglie oggi devono affrontare una vita diversa, drammaticamente diversa. Libero De Rienzo, 44 anni, non si è mai più svegliato dopo che ha chiuso gli occhi per l’ultima volta. La stessa famiglia ha dovuto accorgersi della tragedia, e ha annunciato il dramma. Morto per infarto, si dice. Ma la Procura di Roma vuole vederci chiaro e ha aperto un’inchiesta disponendo l’autopsia per il giovane attore. Vuole capire se quel cuore sensibile si è fermato per colpa di qualcosa.

Quello che lascia Libero De Rienzo non è il solito patrimonio. La famiglia stava bene economicamente e continuerà a farlo. La moglie, Marcella Mosca, è una costumista, anche lei calca il mondo del cinema e dello spettacolo. Quello che lascia il vincitore del prestigioso David di Donatello nel 2002 con l’indimenticabile film Santa Maradona, è piuttosto un patrimonio di umanità, sensibilità, ricerca della giustizia.

Tutte le sue interpretazioni hanno toccato le anime degli italiani, specialmente gli ‘ultimi’. A Tor Bella Monaca non piove mai fu un film dedicato ad una delle zone più difficili di Roma, una periferia dimenticata da tutti dove ogni giorno si lotta per la sopravvivenza, tra degrado, delinquenza e le ‘torri’ che cadono a pezzi. Uno spaccato che assomiglia a tanti quartieri di Napoli, la città che Libero amava più di tutte, la città che lo aveva fatto nascere.

Libero De Rienzo, non la solita eredità, lascia un messaggio prezioso: “giustizia”

Giustizia sembra il leit motiv che ha contraddistinto la carriera di Libero De Rienzo, carriera intrapresa sulle orme del padre, Fiore. Le sue interpretazioni non erano mai banali, era lui a scegliere i copioni che più si avvicinavano al suo modo di pensare, al suo modo di vedere la vita. Dopo i successi come interprete, Libero aveva scelto di scriverli lui i copioni. Era diventato sceneggiatore e regista.

Tra le sue interpretazioni più importanti A/R Andata+Ritorno, nel 2004, accanto a Vanessa Incontrada. L’attrice lo ricorda sui social con un messaggio toccante: «Le mie lacrime scendono senza riuscire a fermarsi, cosa devo dire? Niente, solo piango per te. Ti voglio bene e te ne ho sempre voluto».

È stato anche sceneggiatore, regista e attore, nella pellicola Sangue – La morte non esiste, un successo incredibile per la critica. E poi le sue produzioni: Più leggero non basta (1998) e le miniserie tv Nassiriya – Per non dimenticare (2007) e Aldo Moro – Il presidente (2008).

Tutti titoli importanti, forti. A testimoniare che Libero voleva vederci chiaro sulle vicende che hanno insanguinato la sua Italia. Giustizia, appunto. Nel 2009, in Fortapàsc di Marco Risi, interpretò magistralmente Giancarlo Siani, il giornalista napoletano assassinato dalla camorra. Nel 2011 ha recitato nel film di Ivan Cotroneo La kryptonite nella borsa. Poi ancora impegno nel sociale. Nel 2014 Smetto quando voglio, la storia di una banda di giovani laureati che diventano spacciatori.

Libero De Rienzo lascia un grande vuoto, non solo nei suoi piccoli figli e in sua moglie. «La notizia della morte improvvisa di Libero De Rienzo è terribile e ci lascia tutti senza parole. Perdiamo un giovane talento, un protagonista del cinema italiano che già aveva visto riconosciuta la sua arte con la doppia vittoria del David di Donatello nel 2002 e nel 2006 — le parole del ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha espresso «profondo cordoglio per la prematura fine terrena di Libero De Rienzo, attore e artista napoletano di grandissimo valore. Viveva a Roma, ma amava Napoli profondamente». La stessa squadra del Napoli lo ricorda sui social. Lo ricordano anche i suoi ex colleghi, da Alessandro Gassman a Stefano Accorsi, e tanti altri. Addio Libero, e grazie per quello che hai fatto. Questa è la tua preziosa eredità.

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