L’annuncio di Nestlé spiazza tutti: cosa pensa l’azienda dei suoi prodotti

L’azienda svizzera fa sapere che la maggior parte dei suoi marchi raggiunge il minimo degli standard salutistici. Ma Nestlé lavora per migliorare. 

Cioccolato Nestlé
Foto di jacqueline macou da Pixabay

Un intoppo imprevisto per la multinazionale Nestlé, il quale rischia di trasformarsi in un grosso danno d’immagine. L’azienda svizzera, specializzata nel settore alimentare e, in particolar modo, nell’ambito dei dolci e del settore colazione, ha fatto sapere che oltre il 60% dei suoi prodotti non è conforme alla “definizione riconosciuta di alimento salutare”. In pratica, la stessa azienda ritiene molti dei propri marchi contrari alle regole dell’alimentazione sana. E questo per una ragione precisa: “Alcuni prodotti o categorie di prodotti non saranno mai ‘salutari'”.

Un annuncio frutto di un’analisi interna, volta più a prendere atto di uno stato di cose che all’effettuare una scoperta. Il dossier, come riferisce il Financial Times, non specifica di quali prodotti o marchi si tratti. Tuttavia, si tratterebbe di alcune delle produzioni più famose e popolari di Nestlé, in una quantità più che discreta: un terzo e oltre, che ha ottenuto un punteggio appena oltre i 3,5 punti (su un massimo di 5) nel sistema di valutazione dei cibi sani. Decisamente poco per un’azienda di respiro internazionale e famosa in tutto il mondo per i suoi prodotti, specie nell’ambito dolciario.

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L’annuncio di Nestlé spiazza tutti: lo standard salutistico è ancora basso

Il sistema di valutazione in questione è di marca australiana e rappresenta il non plus ultra in questo senso. Specialmente Nestlé fa grande affidamento sull’efficacia del metodo, tanto da utilizzarlo spesso per valutare il grado salutista dei propri prodotti. Per questo il risultato ottenuto, frutto in realtà di una serie di indagini, viene accolto quasi con rassegnazione, oltre che con fiducia nella sua veridicità. Il punteggio di 3,5 nella “scala australiana”, infatti, significa che i prodotti in questione raggiungono appena il minimo della soglia minima richiesta per la “definizione riconosciuta”. Nel dettaglio i prodotti non sono noti ma Nestlé fa sapere che si tratta del 96% delle bevande, del 99% dei prodotti dolciari, del 60% dei latticini e dell’82% della acque aromatizzate.

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Un annuncio, quello di Nestlé, che spiazza pur non stupendo del tutto. Non perché l’azienda non abbia fatto del proprio meglio per rendere migliori i suoi prodotti dal punto di vista salutistico, quanto per la natura stessa di questi, comunque da utilizzare con parsimonia quando si tratta di dolci. Negli ultimi anni, peraltro, Nestlé ha messo in campo una serie di provvedimenti proprio per migliorare i propri standard e tutelare i consumatori (i primi a richiedere produzioni più sane) ma, come previsto, il percorso si è dimostrato ben più difficile. E, nonostante i “miglioramenti significativi” apportati, la produzione “è ancora al di sotto” degli standard internazionali. E parliamo di prodotti che rappresentano la quasi totalità degli introiti di Nestlé. La strada, però, sembra essere quella giusta.

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