Irpef, lo spauracchio non è per tutti: in 10 milioni non la pagano

Un contribuente su quattro è esente dal versamento dell’Irpef. E il peso grava praticamente tutto sul ceto medio (46 miliardi).

Irpef
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Viene considerata un’imposta scontata ma la realtà è che non tutti alla fine la pagano. E per una serie di ragioni naturalmente. L’imposta sul reddito delle persone fisiche, meglio nota come Irpef, come tutte le altre è soggetta ad alcune variazioni. In questo senso, il conto è presto fatto: sono oltre 10 milioni i contribuenti non soggetti a Irpef. Praticamente uno su quattro. La ragione principale è il reddito, nei casi in oggetto rientrante nelle fasce di esenzione oppure in determinate detrazioni fiscali, utili a lasciarli fuori dal novero dell’imposta.

Ma non solo. Con le varie disposizioni adottate per tamponare l’emergenza coronavirus, oltre al provvedimento del Bonus 80 euro, il ventaglio si allarga a 12,8 milioni di contribuenti su un totale di 41,5. Effetti che comunque si bilanciano al momento delle dichiarazioni, dal momento che è il ceto medio a fare da motore: il 13,76% dei contribuenti, con redditi fra i 35 mila e i 70 mila, versano quasi 47 miliardi di Irpef, quasi il 30%.

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Irpef, lo spauracchio non è per tutti: come è ripartita l’imposta

L’analisi è quella del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, che ha presentato la documentazione sulle statistiche relative alle dichiarazioni fiscali. Nello specifico, i dati relativi a Irpef e Iva per l’anno di imposta 2019. Un dato interessante riguarda proprio i versamenti dell’Imposta sul valore aggiunto, che un buon numero i professionisti si ritrova a non versare per via dell’operare in regime forfetario. Tornando all’Irpef, il 4% dei contribuenti versa sulla base di un reddito fino a 15 mila euro (27% del complesso dei 165,1 miliardi di euro versati per l’imposta). Un altro 67% versa su base 15 mila-70 mila e si tratta della maggioranza (70%). Il rimanente  4% poggia su redditi oltre i 70 mila euro.

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Per quanto riguarda la sostitutiva per i pensionati, solo 50 soggetti ne hanno fatto uso, ovvero il 7%, nel 2019. I destinatari, sono i titolari di reddito da pensione estera che però trasferiscono la residenza in un comune appartenente alle regioni Sicilia, Sardegna, Calabria e Basilicata, oltre ad Abruzzo, Molise e Puglia. A patto che la popolazione sia superiore a 20 mila abitanti. Si parla di un ammontare poco inferiore ai 3 milioni di euro, con imposta sostitutiva di 127 mila.

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