Decreto Sostegni, gli aiuti non arrivano più: tutto rimandato

Una domanda che ormai costantemente i contribuenti in difficoltà si pongono è quando arriveranno gli aiuti del decreto sostegni.

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Quando arriverà questo sperato aiuto del decreto sostegni? Probabilmente la faccenda slitterà per un’ulteriore settimana.

Il Governo è al lavoro per coprire i 32 miliardi di deficit approvati dal Parlamento.

Ma qual’è la differenza con il decreto ristori del precedente Governo Conte bis?

Il decreto varia dagli aiuti ai contribuenti e alle partite IVA, alla sospensione delle notifiche per le cartelle esattoriali, all’investimento su vaccini e sanità.

Il decreto Sostegno sta per diventare realtà: i 26 articoli contenuti nel nuovo decreto del Premier Mario Draghi sono già in bozza in attesa di conferma.

Si parla di 2 miliardi stanziati per i vaccini ed i farmaci per curare il covid. Esattamente 1,4 milioni stanziati per i vaccini e 700 milioni destinati ai farmaci.

Decreto Sostegno, gli aiuti non arrivano più: tutto rimandato, un’altra settimana di attesa

Sono stati inoltre previsti 345 milioni per coinvolgere i medici di famiglia nelle campagne di vaccinazione e circa 31 milioni per il prolungamento dei covid hospital.

Nuovo ricalcolo inoltre degli aiuti inizialmente previsti per partite IVA, stagionali e precari, con un indennizzo che inizialmente era stato valutato sui 1000 euro, ma l’intervento del bonus “sostegno” di Draghi dovrebbe dividerlo in tre mensilità da 800 euro.

Per le partite IVA al via anche il decreto ristori con un aiuto stanziato di 2,7 miliardi di euro da distribuire per coloro che abbiano perso durante il 2020 almeno il 33% del fatturato totale.

Confermati dunque gli indennizzi che verranno inviati alle IVA, con quattro livelli percentuali di aiuto: si parla di percentuali del 15, 20, 25 e 30%.

Il termine riguarda le rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021 della rottamazione-ter.

Per le cartelle fino a 5000 euro si propone invece una nuova rottamazione, la quater, in due anni consentendo ai debitori dello Stato di pagare solo il valore nominale della cartella senza interessi e sanzioni.
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