Che fine fa il Reddito di emergenza? Tutte le novità del 2021

Nonostante il timore sulla sforbiciata ai bonus, il Reddito di emergenza dovrebbe proseguire sulla strada tracciata dall’ex governo. Ecco chi può fare domanda.

Reddito di emergenza
Foto di rottonara da Pixabay

Con il Milleproroghe passato a Montecitorio, resta ora da sbrogliare quello che è rimasto fuori dal maxi-pacchetto da 200 emendamenti discussi alla Camera. Fra questi, una chiosa sulla proroga la richiede il Reddito di emergenza, tema sul tavolo di Palazzo Chigi da ben prima che Italia Viva innescasse la crisi di governo. Un rinnovo del Rem era stato pronosticato dall’ormai ex ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ma come il Quinto Ristori il Conte II non è riuscito a portarlo a dama. Ora però, visto che anche altre questioni sono rimaste fuori dal Milleproroghe, la questione inizia a farsi urgente.

Il tutto nell’ottica della continuità. Il Reddito di emergenza e il Ristori vanno di pari passo, in quanto lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro pensato il dl ne prevede almeno 11 destinati a misure impellenti sui sostegni al reddito di una larga fetta della popolazione. E accanto alle varie Naspi e bonus per Partite Iva, trova posto anche il Reddito di emergenza. O meglio, trovava all’epoca della prima discussione.

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Che fine fa il Reddito di emergenza? Chi può richiederlo

Nuovo governo, nuovo decreto? Non è detto. Anzi, anche se non c’è ancora la bozza, è probabile che il Quinto Ristori includa anche i fondi per il Rem, con inclusione di almeno un paio di rate relative ai mesi di gennaio e febbraio dell’anno in corso. Una mossa che toglierebbe i dubbi sul futuro della misura e che consentirebbe a numerosi beneficiari di trarre un altro bel respiro di sollievo. Qualora tutto filasse liscio e il nuovo ministro dell’Economia, Daniele Franco, non modificasse più di tanto il memorandum di Roberto Gualtieri, sul Rem non dovrebbero esserci grosse modifiche.

Al momento, va ricordato che il Reddito di emergenza è stato pensato per le famiglie in difficoltà come sostegno economico, a condizione che per loro non vi siano i requisiti per accedere ad altre forme di sussidio statale. Come gli altri, tuttavia, richiede precise necessità per poter inoltrare domanda. Innanzitutto la residenza in Italia, poi un Isee al di sotto dei 15 mila euro e un reddito familiare al di sotto dell’ammontare del beneficio, ossia dai 400 agli 800 euro. E ancora, un importo non superiore ai 10 mila euro (al 2019) del patrimonio mobiliare (+ 5 mila euro per ogni componente della famiglia, non al di sopra comunque dei 20 mila euro).

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