Consegne a domicilio, occhio ai costi: una beffa per tantissimi ristoratori

In seguito all’emergenza Covid sempre più ristoratori si sono dovuti affidare alle consegne a domicilio. Una situazione che rischia, però, di incidere negativamente sui loro guadagni. Ecco il motivo.

Rider
Fonte Instagram – @meritademelo

A causa dell’emergenza Covid il governo ha deciso di adottare una serie di misure volte a contrastare la diffusione del virus. Una serie di restrizioni che hanno registrato un notevole impatto non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico, con i vari esercenti che si sono dovuti adattare alla situazione. Tra i soggetti maggiormente colpiti si annoverano senz’ombra di dubbio i ristoratori, che hanno dovuto fare i conti con le varie chiusure.

Proprio in questo contesto, quindi, l’asporto e le consegne a domicilio sono diventate le uniche ancore di salvezza. Un nuovo modo di vivere la ristorazione, che rischia di mettere a rischio i guadagni di molti addetti ai lavori. A partire dalle commissioni, passando per gli sconti, fino ad arrivare alle richieste delle piattaforme, infatti, sono davvero tanti gli aspetti da dover prendere in considerazione. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo di quali si tratta.

LEGGI ANCHE >>> Crisi Covid, persi oltre 600 mila posti di lavoro: scenario da incubo

LEGGI ANCHE >>> TFR non versato dall’azienda, attenzione: ecco cosa si rischia

Consegne a domicilio, occhio ai costi: a rischio i guadagni di molti ristoratori

riders
Image by wal_172619 from Pixabay

A causa delle varie restrizioni molti locali sono rimasti chiusi, con l’asporto e le consegne a domicilio che sono diventate, pertanto, le principali fonti di guadagno. Una situazione senz’ombra di dubbio difficile da gestire, in quanto i ristoratori si ritrovano a dover fare i conti con varie problematiche. Oltre alle varie limitazioni imposte dall’esecutivo, infatti, si ritrovano a dover fare fronteggiare anche i costi delle grandi piattaforme per le consegne a domicilio.

Come riportato da Il Fatto Quotidiano, infatti, colossi come Deliveroo, Glovo, UberEats e Just Eat chiedono in media circa 200 euro per la sola attivazione del servizio. A questa cifra si va ad aggiungere una percentuale, che può arrivare in alcuni casi anche fino al 35%. Onde evitare di trovarsi senza ordini, inoltre, molti esercenti si ritrovano costretti a spendere ulteriori soldi per aderire alle varie promozioni, come ad esempio la consegna gratuita o ad un euro. Tutte voci, come è facile intuire, che vanno ad impattare negativamente sui guadagni dei ristoratori che, già da un anno a questa parte, si ritrovano ad essere tra i settori maggiormente colpiti dalla crisi.

Tra commissioni, sconti e costi di promozione e visibilità, troppo spesso il costo totale in fattura trattenuto dagli operatori di delivery supera il 50%“, ha infatti spiegato Enzo Ferrieri, fondatore di Cioccolati Italiani e presidente di Ubri, l’Unione brand ristorazione italiana. Per la maggior parte degli esercizi, d’altronde, risulta alquanto difficile riuscire a gestire un proprio team di rider e proprio per questo motivo decidono di affidarsi alle grandi piattaforme di delivery. Il risultato finale, però, sono guadagni dimezzati, con alcuni ristoratori che rischiano in alcuni casi anche di rimetterci.

Impostazioni privacy