61enne si ritrova con 1800 euro in meno sul conto corrente, truffato con un semplice gesto

A Inveruno, un 61enne è stato vittima, per colpa di un falso SMS sul cellulare, di una truffa informatica. Vediamo cosa è successo.

polizia-truffa-cellulare-smsA Inveruno, in provincia di Milano, un 61enne è stato vittima di una truffa informatica che ha per oggetto quasi 2.000 euro spariti dal conto corrente per colpa di un falso sms.

Andando con ordine, l’uomo ha ricevuto, sul suo cellulare, un sms con il quale veniva informato che si era verificato un problema per un bonifico. L’sms, infatti, recitava: “Per risolvere l’errore clicca su questo link”.

Data la perfezione della grafica del messaggio che era identica a quella che normalmente riceveva dall’istituto di credito, l’uomo non ha nutrito alcun sospetto e, pertanto, ha cliccato sul link indicato.

In pochissimo tempo, il suo cellulare squillava e appariva sul display un numero di rete fissa con il prefisso della città dove ha sede la filiale della banca presso la quale ha aperto conto corrente.

L’uomo rispondeva alla chiamata e dall’altro capo, riferisce la vittima, c’era una persona altamente qualificata che si spacciava come un dipendente della filiale.

Il finto impiegato, chiedeva all’uomo: “Le chiedo solo la cortesia mi deve solo indicare il numero di codice con il quale ha effettuato il bonifico”.

Il 61enne,senza alcun esitazione, dettava tutta la cifra richiesta e al termine del quale la telefonata si interruppe.

Cosa è accaduto dopo?

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Truffa informatica: quanti sono i soldi spariti

Solo quando cadde la linea, il 61enne si è insospettì e, pertanto, si collegò al suo home banking.

L’uomo di accorse che dal suo conto corrente era appena partito un bonifico immediato di 1.800 euro verso un conto estero.

L’uomo, dati gli invani tentativi di richiamare il numero dell’impiegato che risultava inesistente, si rese conto di essere stato truffato.

La vittima segnalò tutto l’accaduto alla Polizia postale di Milano che, stando a quanto dichiarato dall’uomo, informava che a commettere il fatto sarebbe stata una banda specializzata in crimini informatici.

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