Governo, Gualtieri prova a scacciare i fantasmi: “Con la crisi rischiano i ristori”

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, invita a non cadere nella trappola della crisi di governo: “Ora serve un esecutivo in piene funzioni”.

Roberto Gualtieri
Roberto Gualtieri

Nei prossimi giorni, forse già giovedì, faremo il Consiglio dei ministri per chiedere l’autorizzazione del Parlamento a un nuovo scostamento. Atto che, naturalmente, richiede un Governo nella pienezza delle sue funzioni, che non è compatibile con una crisi di governo“. Avviso ai naviganti da parte del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che mette la bandiera bianca sul tavolo del governo auspicandosi implicitamente che qualcuno la raccolga. Il mantra è sempre lo stesso: unità o a rimetterci saranno gli italiani. Ai quali, peraltro, è ormai rimasto ben poco da rimettere.

Intervenuto a Radio popolare di Milano, il titolare del Mef ha suonato l’allarme anche sui Ristori. Spiegando che la crisi metterebbe il decreto in fortissima discussione: “Poi, mentre il Parlamento voterà auspicabilmente questo scostamento, predisporremo quanto abbiamo già iniziato a fare, per arrivare dopo il voto alla sua approvazione“.

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Secondo Gualtieri la questione è semplice: non c’è spazio per una crisi di governo. Anzi, il piano di ripresa (Recovery plan incluso), “richiede la partecipazione di tutti gli attori del Paese, è fondamentale il coinvolgimento delle parti sociali e della società civile, che vogliamo avviare subito dopo il cdm per la finalizzazione del piano“. L’obiettivo è “costruire una partnership con questi attori anche nella sua realizzazione, penso al terzo settore, agli enti locali“.

Nel frattempo, però, la questione resta. E in giornata, a Cartabianca, il leader di Italia Viva Matteo Renzi rilancia: “In Consiglio dei ministri chiederemo il Mes: se diranno sì al Mes, votiamo a favore, se diranno no, ci asteniamo“. A ogni modo, secondo l’ex premier, anche qualora ci fosse una crisi il suo partito “voterà l’informativa del ministro Speranza domani alla Camera. A Speranza ho poi chiesto di fare in fretta i ristori, che voteremo, così come voteremo il nuovo scostamento di bilancio. Noi siamo l’unico partito che lascia le poltrone. Volete le nostre idee, stiamo con voi. Se non le volete noi restiamo fuori“.

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