Ginecologo sgozzato a Milano: ha aiutato molte donne a diventare mamme

Soprannominato il “professore”, il ginecologo sessantacinquenne Stefano Ansaldi,è stato ucciso sabato sera in via Macchi a Milano.

Stefano Ansaldi
Fonte: Facebook

Noto e apprezzato ginecologo, che nel corso della sua carriera ha seguito le gravidanze di centinaia di donne, Stefano Ansaldi è stato ucciso sabato sera in via Macchi a Milano, molto probabilmente al culmine di una rapina finita male. Il professionista è stato trovato agonizzante a terra da alcuni passanti che hanno lanciato l’allarme, ma i tentativi di soccorso del 118 non sono serviti purtroppo a nulla.

Nato a Benevento il 10 aprile 1955, viveva a Napoli ed era molto amato e stimato come ginecologo. Aveva conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nei primi anni Ottanta e nel corso degli anni è riuscito a farsi apprezzare per il suo modo di lavorare, sia dal punto di vista professionale che umano. Non a caso sono tantissimi i commenti social di alcune sue pazienti, in memoria del compianto dottor Ansaldi.

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Stefano Ansaldi, il ricordo di Nancy Coppola

Nancy Coppola e Stefano Ansaldi

Fonte: Facebook

Grande professionista, Stefano Ansaldi era un ginecologo beneventano con studio a Napoli, specializzato anche nell’aiuto a coppie che non riescono ad avere figli. È morto sabato sera, dopo essere stato sgozzato in modo brutale in via Macchi. Una notizia che ha destato inevitabilmente sgomento, con molte pazienti che hanno voluto ricordare e ringraziare tramite social il medico per il suo aiuto.

Ne è un chiaro esempio il post pubblicato su Facebook dalla cantante Nancy Coppola che, a corredo di uno scatto assieme, ha scritto: “Come si può morire così? Un grande uomo, un grande professionista, il migliore. L’unico che mi ha saputa curare quando dopo l’isola non riuscivo a restare incinta. Quando poi è nata Giulia l’ho abbracciato piangendo perché grazie a lui avevo avuto la mia bimba. Un uomo che ha fatto tanto per tante mamme e penso che come me tante di voi lo state piangendo. Io non ci posso pensare, sto male. Non vi dimenticherò più dottore. Avete fatto tanto per me, mi chiamavate Nancyna. Spero che vi sarà fatta giustizia. Siete e resterete il miglior ginecologo in assoluto“.

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