L’ordinanza del capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, anticipa i pagamenti delle pensioni ai fini delle normative sul contingentamento.
Pensione in anticipo causa Covid. Questa la novità (che poi proprio novità non è) dei mesi di gennaio e febbraio 2021 per coloro in regime pensionistico, pensata per consentire a Poste Italiane di gestire l’accesso ai propri sportelli. Tutto nell’ottica delle normative vigenti in fatto di emergenza sanitaria, per garantire sia l’erogazione degli assegni che il rispetto delle disposizioni legate alla situazione epidemiologica. L’ordinanza del 10 dicembre è stata firmata dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
La soluzione è semplice. Le Poste erogheranno regolarmente il servizio attraverso una spalmatura delle giornate di accesso agli sportelli, al fine di garantire la sicurezza di operatori e utenti. Sportelli che, peraltro, saranno attivi anche nei giorni lavorativi precedenti al mese di competenza delle prestazioni.
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Pensioni, a gennaio e febbraio l’assegno arriva prima: vige l’ordinanza Borrelli
Per quanto riguarda gli anticipi, per la mensilità di gennaio gli assegni verranno rilasciati dal 28 dicembre 2020 al 2 gennaio 2021. Per febbraio, invece, sportelli attivi dal 25 gennaio al 30 gennaio. Di fatto con un mese di anticipo. Niente di diverso rispetto ai mesi compresi tra settembre e dicembre. Frutto di un’intesa fra Poste Italiane e Inps che, per il periodo dell’emergenza, ha ripensato il proprio calendario pensionistico per adeguarsi alle misure di contenimento.
Restano le applicazioni delle disposizioni sul riaccredito in relazione al decesso del beneficiario o ad altre cause di cessazione del diritto alla prestazione. Per le persone di età superiore ai 75 anni che non abbiano già firmato deleghe al ritiro del proprio importo, potranno ricevere la somma direttamente nella propria abitazione (in forma gratuita) delegando i carabinieri.
Possibilità di riscossione in contanti anche per i pagamenti mensili delle prestazioni di invalidità civile superiori a 1.000 euro e corrisposte dall’Inps. In tal senso, vigerà l’articolo 15 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, valido da novembre fino a cessazione dello stato di emergenza. La riscossione può avvenire negli sportelli delle Poste o in quelli bancari.