Un reddito di scommessa, in 5 anni spesi 130mila euro ma percepiva l’aiuto

Controllo del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania nei confronti di un uomo percettore del reddito di cittadinanza ma fruitore assiduo di scommesse sportive con esborso di circa 130mila euro in cinque anni.

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Percepiva il reddito di cittadinanza ma era anche un assiduo realizzatore di scommesse tant’è che in cinque anni ha effettuato giocate sportive per un valore complessivo di circa 130mila euro. L’incredibile storia viene a galla grazie agli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nella fattispecie le fiamme gialle della compagnia di Caltagirone.

Tutto avviene nell’ambito dei controlli effettuati circa la sussistenza dei presupposti dell’erogazione dei sussidi pubblici affinché i soldi pubblici siano destinati effettivamente ai più bisognosi senza che ne possano beneficiari soggetti o famiglie non necessitanti. L’uomo risultava formalmente disoccupato e non percettore di alcun reddito ma si è scoperto essere invece un assiduo scommettitore di eventi sportivi online.

Solo negli ultimi cinque anni l’uomo ha effettuato scommesse per la somma complessiva di 129.547,00 euro. I controlli si sono concentrati sui volumi di ricariche del conto gioco confrontando gli stessi alle dichiarazioni fiscali presentate dal soggetto soprattutto in relazione a quegli anni in cui l’uomo ha richiesto di ottenere il beneficio del reddito di cittadinanza.

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Caltagirone, percepisce reddito di cittadinanza ma scommette per 130mila euro

I controlli delle fiamme gialle di Caltagirone hanno portato poi alla scoperta nel 2018, anno in cui c’è stata la richiesta per l’erogazione del reddito di cittadinanza, di un maggior reddito occulto del valore complessivo di 45.687,00 euro.

Denuncia a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria di Caltagirone per l’uomo per violazione dell’Art. 7 commi 1 e 2 del D.L. 4/2019 che prevede la pena della reclusione fino ad un massimo di 6 anni.

Effettuata anche la relativa segnalazione ad Inps e Agenzia delle Entrate, nel primo caso per il recupero delle somme indebitamente percepite pari a 18.565,62 euro, mentre nel secondo caso per il recupero delle imposte sul maggior reddito accertato pari a complessivi 129.547,00 euro.

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