“Rimborsi non ristori. Si rischia desertificazione”, il Natale amaro degli esercenti

Stima della Cgia di Mestre: risorse a sostegno delle imprese italiane a circa 35 miliardi di euro ma insufficienti ed a Natale la situazione peggiorerà ulteriormente.

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Fonte: Pixabay

I ristori messi in campo dal Governo sono insufficienti e hanno coperto in media solo il 25% delle perdite di fatturato alle piccole imprese colpite dal Covid. E’ quanto emerge da una stime della Cgia di Mestre che segnala:” a seguito delle difficoltà di questi mesi, non è pertanto da escludere che almeno 350 mila piccole e micro aziende di questi settori chiuderanno definitivamente la saracinesca entro la fine di questo mese, lasciando senza lavoro almeno 1 milione di addetti”, afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo.

Pertanto la Cgia chiede che per sostenere veramente queste realtà imprenditoriali è necessario un passaggio dai ristori ai rimborsi:” In primo luogo indennizzando fino al 70 per cento i mancati incassi e in secondo luogo abbattendo anche i costi fissi, così come ha stabilito nelle settimane scorse la Commissione Europea. Altrimenti, rischiamo una desertificazione dei centri storici e dei nostri quartieri, poiché non potranno più contare sulla presenza di tantissimi negozi di vicinato”.

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Piccole imprese, Cgia Mestre;”Le imprese devono essere aiutate meglio”

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La Cgia mette anche in luce una difficoltà per le piccole realtà derivante dalla nuova definizione di inadempienza introdotta dall’Ue:”c’è una grossa novità che dal prossimo mese di gennaio rischia di mettere in seria difficoltà tante aziende, soprattutto di piccola dimensione. Ci riferiamo alla nuova definizione introdotta dall’Unione Europea in materia di default. Dopo aver abbassato la soglia di sconfinamento per cittadini e imprese, per evitare gli effetti negativi dei crediti deteriorati Bruxelles ha imposto alle banche l’azzeramento in 3 anni dei crediti a rischio non garantiti e in 7-9 anni per quelli con garanzia reali. E’ evidente che l’applicazione di questa misura, indurrà moltissimi istituti di credito ad adottare un atteggiamento di estremo rigore nell’erogare i prestiti, per evitare di dover sostenere delle perdite nel giro di pochi anni”, spiega l’associazione di categoria mestrina.

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