Nuovo lockdown? Turismo ko. Quasi 100mila imprese del turismo rischierebbero il fallimento. Giù anche la spesa in “viaggi e vacanze” per 4 miliardi di euro.
Fiato sospeso per le prossime scelte del Governo in termini contenimento dell’epidemia. Sì perchè con un nuovo lockdown il turismo sarebbe ko e un comparto andrebbe a rischio fallimento. Si potrebbero perdere 23 miliardi di euro e oltre 400mia occupati. Infatti, se si decidesse fra pochi giorni per un secondo blocco totale, il comparto registrerebbe un calo della spesa di 4 miliardi.
È quanto emerge da una stima dell’Istituto Demoskopika su dati di Siope, Banca d’Italia, Istat, UnionCamere e Cerved. Che un nuovo lockdown comporti il ko del turismo è presto dimostrabile con i numeri. Quasi 100mila imprese del comparto rischierebbero il fallimento a causa di un calo di fatturato di circa 23 miliardi. Una mortalità imprenditoriale che si ripercuoterebbe sul lavoro con una perdita di 440mila posti. Segno negativo anche per le casse comunali, con mancati incassi di oltre 84 milioni di euro. L’importo si riferisce solo alle stime per i prossimi due mesi del 2020.
Un nuovo lockdown? Occupazione e scenari economici da brividi per il turismo
L’analisi turistica regionale fa emergere che il Veneto conoscerebbe un calo delle presenze di 5,6 milioni e degli arrivi a 1,8 milioni.
A seguire il Lazio con una contrazione di 5,4 milioni di presenze e 1,6 milioni di arrivi. La Lombardia registrerebbe una riduzione pari a 4,3 milioni di presenze e 2 milioni di arrivi.
Una seconda ondata dell’emergenza avrebbe ripercussioni sulla spesa turistica segnando un calo pari a 4 miliardi. L’analisi per livello regionale colloca il Lazio in testa con un decremento della spesa di 692 milioni. Un nuovo lockdown potrebbe comportare non solo il ko del turismo ma potrebbe anche infliggere un danno alle casse statali. Il Coronavirus non risparmia neanche le finanze comunali. E così le casse degli enti locali potrebbero subire una riduzione dell’imposta di soggiorno di 84 milioni. E questo solo negli ultimi 60 giorni dell’anno.
Ben 96 mila imprese, infine, potrebbero essere costrette a dichiarare il fallimento entro la fine del 2020. La perdita complessiva sarebbe di 23 miliardi di fatturato. Il 50,4% dei fallimenti sarebbe concentrata nei sistemi a maggiore numerosità imprenditoriale per il comparto.
“Le molte disdette di prenotazioni che stanno denunciando gli operatori – dichiara il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – rischia di abbattersi su un sistema già provato dopo il primo lockdown”.
“Il Governo –conclude Rio – riconosca lo stato di calamità turistica e programmi finalmente un Piano di rilancio integrato del comparto”.