Taglio del cuneo fiscale: raggiunto l’accordo tra governo e sindacati

Accordo raggiunto tra governo e sindacati sul taglio del cuneo fiscale. Da 80 euro il bonus Renzi passerà a 100 euro, con la quota dei redditi che calerà fino a 40.000 euro.

Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, ha illustrato ai rappresentanti sindacali tale proposta che, a quanto pare, è stata accettata. Lo schema dovrebbe partire da luglio 2020.  Il ministro ha così commentato l’esito dell’incontro: “C’è stata subito convergenza sulle modalità a favore dei redditi da lavoro dipendente. Questo è solo il primo passo per una politica fiscale più generale. La legge delega dovrebbe essere varata entro aprile. Il nostro obiettivo è quello di sostenere la crescita”.

Il taglio del cuneo fiscale verrà erogato mensilmente a partire da luglio, consentendo un aumento fino a 100 euro dello stipendio netto a favore di 4 milioni di lavoratori.  “La modifica del cuneo fiscale è solo l’inizio”, ha dichiarato il premier Conte al termine della riunione. “La riforma fiscale complessiva prevede soprattutto quella dell’IRPEF. Le misure che vogliamo adottare sono pensate a favore di famiglie e lavoratori, che pagheranno meno tasse”.

Maurizio Landini, leader della CGIL, ha commentato: “Dopo tanti anni di stallo, finalmente abbiamo ottenuto una disposizione che aumenterà il salario netto di una parte di lavoratori dipendenti, all’incirca 16 milioni di persone. Sicuramente nessuno diventerà ricco, ma la strada intrapresa è quella giusta e dovrà portare ad una vera e propria riforma fiscale”.

Della stessa opinione Annamaria Furlan, leader della CISL: “Non possiamo soddisfare tutti, ma comunque è un importante passo avanti. Abbiamo chiesto alcune rassicurazioni, in modo che la riforma fiscale o un’azione sociale possa dare una risposta agli incapienti collegati”.

“Platea allargata, mantenimento del bonus e introduzione del ragionamento sulle detrazioni. Questa è la strada giusta”, ha dichiarato Carmelo Barbagallo, leade di UIL. “Ora bisogna ridurre le tasse anche ai percettori di pensioni e rendere il peso del fisco coerente con il principio costituzionale della progressività”.

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