Agenzia delle Entrate: il 23 gennaio, blocco totale per due ore delle attività

Dalle ore 10 alle ore 12 del 23 gennaio tutti i dipendenti dell’Agenzia delle Entrare sul territorio nazionale si fermeranno. Successivamente, il 6 febbraio ci sarà una manifestazione nei pressi del Ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma, ma sono previste manifestazioni anche nelle altre maggiori città italiane.

Ad annunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa e Flp, che parlano di un “sacrosanto diritto dei lavoratori delle varie Agenzie avere in mezzi per fornire ai cittadini servizi adeguati e combattere efficacemente l’evasione fiscale”. Oltre al blocco delle attività per due ore, il 23 gennaio ci saranno anche delle assemblee che paralizzeranno totalmente la macchina fiscale.

Il problema è uno soltanto: la carenza di personale, che rende impossibile a quello in essere di coprire i servizi essenziali e di lottare contro l’evasione fiscale. Inoltre, nonostante gli obiettivi di produttività siano stati pienamente raggiunti, da 2 anni non percepiscono il relativo salario. A questo vanno aggiunti i continui tagli dei fondi destinanti ai lavoratori, un’organizzazione che definire obsoleta è un eufemismo e l’assenza di direttori d’agenzia e comitati di gestione, nomine che spettano al Governo e al Ministero dell’Economia.

Nella nota dei sindacati vengono esposte le motivazioni che stanno dietro il blocco e la successiva manifestazione: “Abbiamo atteso con pazienza e professionalità che il Governo attuasse quelle soluzioni promesse per risolvere i problemi da noi evidenziati. Dopo la cancellazione della riunione, fissata per il 10 dicembre, con il Viceministro Misiani, il Governo è sparito disattendendo di fatto le promesse”.

Il 31 gennaio è prevista la Brexit. Aumenterà enormemente il traffico merci in Italia. L’Agenzia delle Entrate non ha il numero giusto di personale per far fronte ad un evento che preannuncia già “piena emergenza”. Non ci sono neanche soldi per pagare i servizi essenziali. Insomma, una situazione che il Governo dovrebbe considerare seriamente piuttosto che ignorarla senza un valido motivo.

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