Commissioni di consulenza e negoziazione: banche in grande difficoltà

Quote al ribasso, ricavi minori e riduzione dei costi: il 2019 non è stato particolarmente roseo per le banche europee di investimenti nel settore della consulenza globale. Questa tendenza negativa è destinata a protrarsi anche per grande del 2020. In controtendenza le banche di Wall Street, che stanno guadagnando terreno in quasi tutto il mondo.

A livello globale, le commissioni delle banche europee legate a consulenze su fusioni e acquisizioni, sottoscrizioni e prestiti sono calate del 25%. Dal punto di vista commerciale, quelle principali rappresentano il 39% dei ricavi globali e il 37% da reddito fisso. Questi dati riguardano i primi nove mesi del 2019.

La quota di mercato delle banche europee è diminuita a causa dei tassi di interesse costantemente bassi, delle divisioni commerciali che operano nei mercati a bassa volatilità e dei nuovi requisiti normativi. Tutto questo ha costretto le banche ad alcune scelte dolorose: licenziamenti e abbandono di intere linee di business.

Nel corso del 2019, le banche di Wall Street hanno generato il 52,9% delle commissioni bancarie di investimento globali, così come la quota delle entrate sui ricavi da azioni (61%) e da reddito fisso (63%).

Le banche europee mantengono ancora un vantaggio nel loro mercato interno, rappresentando quest’anno il 52,7% delle commissioni di consulenza, sottoscrizione e prestito. Tuttavia, resta la loro quota più bassa di sempre, mentre i rivali di Wall Street hanno raggiunto un nuovo massimo con il 40,3% del portafoglio di investment banking.

Allo stato attuale, Deutsche Bank si trova al quarto posto nella classifica di questi ricavi, dietro a JPMorgan, Bank of America e Goldman Sachs. Fino a due anni fa, era la forza dominante nel settore della consulenza aziendale.

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