Le banche italiane devono tornare a prestare soldi a famiglie e imprese

Mario Draghi ha lasciato un ultimo regalo alle banche italiane, e queste ne stanno approfittando. Presso la BCE, il quantitativo di denaro depositato dagli istituti italiani ha avuto un aumento vertiginoso, arrivato ad ottobre a 37 miliardi di euro

L’ultimo provvedimento voluto da Draghi permetterebbe alle banche che posseggono fino a sei volte la riserva minima richiesta all’interno della Banca Centrale Europea di non pagare il tasso di interesse negativo sui depositi. Se da un lato ciò è impossibile per le banche della Germania, le quali detengono 16 volte la riserva minima richiesta, dall’altro le banche italiane possono usufruire di tale provvedimento poiché la riserva di liquidità non è neanche tre volte.

Come approfittare di questa situazione favorevole? Facendosi prestare denaro dalle altre banche europeo a tassi negativi e poi depositarlo nella BCE a tasso zero, con gli interessi che lievitano. Per questo motivo, le passività nette interbancarie nella zona euro sono calate a 48 miliardi di euro.

Sono diversi gli anni in cui Draghi ha cercato di incentivare le banche a concedere prestiti a favori di famiglie e imprese. Alcune hanno risposto a tale appello, mentre altre hanno pensato bene di tenere i soldi ben riposti nei conti correnti.

A settembre, i prestiti concessi dalle società non finanziarie sono calati dell’1% rispetto al mese precedente. Se non verranno elargiti i soldi depositati presso la BCE, col tempo le banche italiane potrebbero trovarsi nella stessa situazione di quelle tedesche, ossia con una riserva minima superiore di sei volte. Se ciò accadesse, sarebbero costrette a pagare gli interessi negativi senza usufruire del provvedimento di Draghi.

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