Parlare di guerra sembra eccessivo, considerando quanto sta accadendo ultimamente in Siria, ma è comunque una battaglia che il Governo intende portare avanti senza ostacoli o ripensamenti. Quale? Quella nei confronti del contante e del suo utilizzo, il quale dovrebbe essere notevolmente limitato nel tempo. Quindi, pagamenti maggiormente tracciabili e minore utilizzo di denaro contante nelle transazioni tra i privati.
Superbonus e abbassamento della soglia del contante sono le due principali novità contenute nella manovra al vaglio dell’esecutivo. Il primo provvedimento prevede, a partire dal 2021, la restituzione di pagamenti che vengono effettuati tramite cashless direttamente sul conto corrente dei clienti, mentre il secondo dovrebbe abbassare la soglia di utilizzo e il prelevamento del contante. Una misura, però, che non trova ancora il consenso completo da parte di alcuni parlamentari appartenenti al M5S ed a Italia Viva, i quali hanno richiesto ulteriore riflessione al Governo.
Tornando al superbonus, premierà i pagamenti tracciabili appartenenti ai settori dove si fa largo uso del contante e a quelli in cui il sommerso e l’evasione fiscale la fanno da padrone. In parole povere, la restituzione verrebbe applicata a servizi quali i piccoli lavori di manutenzione casalinga oppure alle spese per la cura personale.
Oltre alla già famosa “Lotteria degli scontrini”, è prevista anche un’estrazione a premi in denaro per chi, tra consumatori e operatori, opterà per il pagamento elettronico.
Per quanto riguarda la limitazione del contante, inizialmente il Governo aveva stabilito il tetto massimo di 1.000 euro ma poi, dopo la mediazione politica tra PD, Cinque Stelle e Italia Viva, l’abbassamento è stato stabilito a 2.000 euro, tetto che resterebbe in vigore per due anni, trascorsi i quali si tornerà ai 1.000 euro, come già accadde dal 2011 al 2015.