Banche europee sempre più in difficoltà

Come un macino di enorme portata, le turbolenze mondiali dei rendimenti obbligazionari e le crescenti tensioni commerciali stanno schiacciando in modo drastico le banche europee.

Dopo l’ampia svendita della scorsa settimana, i titoli bancari europei sono nuovamente scesi ieri, in alcuni casi con valutazioni ai minimi storici. In calo dell’1,7% l’indice Stoxx Banks, mentre l’S & P 500 degli istituti di credito statunitensi ha avuto un aumento dell’8%. Una tendenza completamente cambiata rispetto ad un mese fa, dove l’indice delle banche europee aveva avuto un’impennata del 19%.

La colpa, in una certa misura, è dei tassi d’interesse in Europa, che hanno ormai raggiunto i minimi storici. I rendimenti dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni hanno toccato il minimo storico con lo 0,21%, giustificato dall’incertezza economica che veleggia nel Vecchio Continente.

Gli investitori hanno affermato che questa situazione “dolorosa” per le banche continuerà finché i tassi d’interesse non torneranno a salire, mentre gli economisti hanno detto che la BCE non cambierà i tassi di riferimento nel breve-medio termine.

La Société Générale SA è l’istituto di credito che ha mostrato i risultati peggiori, con le azioni scese di circa il 20% dall’inizio dell’anno. Una settimana fa, nel rapporto sulla stabilità finanziaria, la Banca Centrale Europea ha tagliato le previsioni sul rendimento del capitale delle banche. Ciò si tramuta in ulteriori problemi per i creditori.

“La redditività della maggior parte delle banche europee non riesce a raggiungere i rendimenti richiesti dagli investitori”, si legge nel rapporto.

Le diverse situazioni in cui versano le banche europee e statunitensi si evince dai dati: la francese BNP Paribas SA e la banca olandese ING Groep NV hanno insieme un valore di mercato inferiore alla JPMorgan Chase & Co., nonostante abbiano triplicato risorse. Il mese scorso Mario Draghi, presidente della BCE, ha accusato le banche di avere troppe ramificazioni e dipendenti, investendo poco per il miglioramento delle loro attività digitali.

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