I risparmiatori “truffati” dalle banche chiedono un risarcimento completo

La linea di confine sembra tracciata e martedì 28 le associazioni appartenenti alla Cabina di Regia (Consumatori Attivi per il Fvg, Adusbef, Casa del Consumatore, Codacons, Consumatori Attivi, Ezzelino da Onara, Movimento risparmiatori traditi, Per Veneto Banca, Unione Nazionale Consumatori) saranno a Bruxelles il 28 maggio a Bruxelles a chiedere l’istituzione di un fondo che risarcire i consumatori coinvolti nei dissesti delle Banche Venete e di quelle dell’Italia Centrale.

Previsto già nella legge di Bilancio 145/18 e pubblicato il 30 aprile, questo Fondo era però in aperta violazione della normativa europea e nazionale. Ecco allora l’intervento del Governo, il quale con un decreto legge istituiva un doppio binario con alcuni limiti agli indennizzi, ossia:

  • Indennizzo del 95% per gli obbligazionisti subordinati azzerati.
  • Indennizzo del 30% sul prezzo che è stato per l’acquisto di azioni azzerate.

Inoltre, il limite del denaro spettante al risparmiatore è di 100.000 euro, considerato però troppo esiguo alla luce dell’accertamento previsto sulle violazioni. Insomma, sembra caduto nel vuoto quanto stabiliva il doppio binario: un risarcimento del 100% per coloro che affrontavano il vaglio di un arbitro.

Ecco perché le associazioni dei risparmiatori vogliono delle risposte da Margrethe Vestager, Commissaria UE. La loro richiesta è semplice: un indennizzo del 100% calcolato sul prezzo di acquisto dei titoli maggiorato da interessi e rivalutazione monetaria.

Ma chi ha pagato il maggiore dazio in tutto questo? Le fasce più deboli: anziani, che hanno utilizzato i loro risparmi per acquistare obbligazioni o azioni rivelatesi poi carta straccia e risparmiatori economicamente svantaggiati, che hanno visto i loro risparmi “bruciarsi” a causa della cattiva gestione delle banche fallite. Figure a cui andrebbe rivolta maggiore attenzione in quanto si trovano tutt’ora in situazioni economiche non certamente rosee.

Insomma, di carne al fuoco c’è né tanta. Ora sta a Bruxellese venire incontro alle esigenze di tutti questi risparmiatori, la cui unica colpa è di essersi affidati a chi fiducia non meritava.

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