Inps, intoppi burocratici: Quota 100 rischia di slittare

La partita su Quota 100 non è ancora conclusa. Stando a quanto si apprende, Francesco Verbaro starebbe valutando la possibilità di rinunciare alla nomina di sub commissario dell’Inps al fianco di Pasquale Tridico. Il nome di Verbaro dunque non è più molto sicuro, ed è in bilico non tanto per motivi legati all’incompatibilità di cariche di cui si è parlato ultimamente, quanto invece per via di motivazioni strettamente personali.

La questione è così arrivata sul tavolo del governo e vede ora la necessità di intervento da parte del premier Giuseppe Conte, del ministro dell’Economia Giovanni Tria e dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Slavini. Tuttavia il nome di riserva potrebbe esserci già, o almeno questa è la voce che sta provenendo da Palazzo Chigi. Chi riguardi non si sa ancora, ma si sa per certo, invece, che non sarà Mauro Nori, inizialmente voluto dalla Lega.

Insomma, sulla governance dell’Inps ci sono ancora alcune questioni da definire, e la cosa cade in un periodo che tra l’altro è molto scomodo visto e considerato che questa è la fase in cui il reddito di cittadinanza e Quota 100 dovrebbero cominciare ad entrare in vigore. Il problema serio è che ora questi provvedimenti rischiano di non partire per tempo, poiché manca un rappresentante Inps che abbia potere di firma.

“Tra l’altro – ha spiegato Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza – l’attuazione di queste due misure richiede una variazione di bilancio che va adottata entro fine febbraio, ma senza la firma di un presidente non si può procedere in tal senso. Per questo serve arrivare ad una soluzione immediata e ben fatta: il rischio concreto è che senza un legale rappresentante, molti atti rimangano incagliati”.

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