In caso di Brexit No Deal, le banche Ue potranno continuare ad operare a Londra

Ottime notizie per le principali banche europee. Anche nel caso di una Brexit No-Deal, saranno ugualmente in grado di continuare ad utilizzare la capitale Londra per le loro attività commerciali cruciali, per un valore che ammonta a 68 trilioni di euro.

A dare forma ufficiale a questa notizia è proprio l’Unione Europea per bocca di Bruxelles. I grandi istituti di credito e gli investitori ad essi collegati hanno ricevuto l’autorizzazione a continuare ad accedere alle cosiddette stanze di compensazione nella città per un anno a partire dalla Brexit.

Per chi non lo sapesse, le stanze di compensazione sono istituti a cui si associano tutte le banche che operano in una specifica zona. Ciò per facilitare la regolamentazione dei rapporti originari di debito e credito fra le banche associate, dagli assegni bancari messi in circolazione dai titolari dei depositi in conto corrente. Inoltre, le stanze consentono alle banche di negoziare derivati ​​complessi che sostengono i prestiti alle famiglie e alle imprese.

Le banche con sede all’interno dell’UE sono legalmente autorizzate a utilizzare solo le stanze di compensazione all’interno dell’eurozona. Il timore era che una Brexit No Deal le avrebbe tagliate fuori da Londra, hub principale per la compensazione, causando il caos.

In più, si pensava che i contratti derivati, dal valore di 68 trilioni di euro, fossero a rischio, colpendo istituti di credito importantissimi come le Deutsche Bank. Ma l’Autorità europea che regola gli strumenti finanziari ed i mercati ha concesso alle banche dell’UE il permesso di continuare a negoziare nel Regno Unito per 12 mesi dopo la Brexit, anche se non ci sarà nessun accordo.

Secondo Finbarr Hutcheson, presidente della ICE Clear Europe, questa autorizzazione “rimuove tutte le incertezze”.

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