Bonus 18enni, il governo fa tabula rasa: sarà legato all’Isee

Se ne era parlato un po’ di mesi fa, ma all’epoca il ministro dell’Istruzione smentì categoricamente l’indiscrezione secondo la quale il governo gialloverde avrebbe eliminato il bonus 18enni istituito dal governo Renzi. Ora che siamo in pieno clima di manovra finanziaria, però, ecco che rispunta fuori l’ipotesi; anzi, stavolta più che un’ipotesi sembra trattarsi di una mezza certezza.

Un emendamento alla manovra che ha appena ricevuto il via libera della Commissione Bilancio della Camera, infatti, pone un limite di 230 milioni di euro per il bonus 18enni rispetto agli originari 290 milioni, il che significa che questo contributo verrà riconosciuto a una più ristretta cerchia di ragazzi. Non più a tutti i 18enni, quindi, ma solo ed esclusivamente a quelli che vivono in un nucleo familiare avente un Isee medio-basso. Le decine di milioni di euro tolte dal bonus 18enni verranno utilizzate per finanziare altre attività culturali.

Si parla per esempio di rimpolpare il Fondo unico per lo spettacolo al sostegno di festival con ulteriori 8 milioni di euro, così come di aumentare i finanziamenti a favore di cori e bande (1 milione in più), delle fondazioni lirico-sinfoniche di Matera (12,5 milioni di euro in più), di iniziative culturali fatte nelle zone colpite dal sisma (3 milioni di euro). E poi ancora altri 2 milioni per la riqualificazione delle periferie mediante iniziative di stampo artistico, altri 3,5 milioni per la promozione delle arti applicate come moda, grafica e design e altri 4 milioni di euro per investire nella digitalizzazione del patrimonio culturale. Ciò che viene investito in cultura, in sostanza, viene sottratto da un’altra iniziativa culturale.

Il bonus cultura era stato istituito dal governo Renzi per spronare i giovani italiani e stranieri, regolarmente residenti in Italia e freschi di maggiore età, a fruire di contenuti di tipo culturale. Il bonus poteva infatti essere speso per l’acquisto di libri e di biglietti per cinema, mostre, fiere, musei, spettacoli teatrali, concerti e quant’altro di “simile”.

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