Pagamenti con carta di credito: presto l’addio ai costi extra

L’Antitrust ha stabilito una volta per tutte che non dovranno più essere applicati sovrapprezzi su pagamenti effettuati con carta di credito e simili.

L’Autorità garante ha spiegato di aver preso questa decisione dopo aver ricevuto diverse segnalazioni di tabaccai che erano soliti applicare una sovrattassa, generalmente di 1 euro, sui prodotti acquistati mediante carte di credito o di debito. Da qui il divieto definitivo di applicare costi extra su questo tipo di pagamenti, e il divieto riguarderà tutti gli operatori, quindi sia i grandi che i piccoli (come appunto i tabaccai).

L’AgCom ha precisato più di una volta che l’articolo 62 del Codice del Consumo impedisce agli esercenti di applicare spese aggiuntive su pagamenti fatti mediante carte di credito o debito, e che la cosa valeva e vale tuttora indipendentemente dal fatto che oggetto della transazione fosse un bene o un servizio, e anche in maniera indistinta tra piccoli e grandi operatori. Più semplicemente, questa condotta era ed è illecita in tutti i casi, perchè altro non è che una violazione a tutti gli effetti dei diritti dei consumatori.

Per quanto riguarda i casi specifici, qualche esempio eclatante di condotta scorretta c’è già stato. Nel settore aereo sono state sanzionate alcune compagnie aeree che erano solite applicare supplementi a chi pagava il biglietto aereo tramite carta di credito, e allo stesso modo diversi operatori di luce e gas sono stati sanzionati per aver penalizzato i clienti che decidevano di pagare in modo diverso rispetto all’addebito diretto o alla domiciliazione bancaria.

Il divieto diventa ora più stringente, per cui sotto la lente di ingrandimento ci finiranno non solo i big, ma anche fruttivendoli, macellai, tabaccai e quant’altro. Nessuno potrà più applicare costi extra su pagamenti fatti a mezzo carta, altrimenti scatteranno delle sanzioni. Dopotutto una condotta di questo tipo pone una violazione di almeno tre testi: il Decreto legislativo n. 218/2017, il Codice del Consumo e la Direttiva Ue n. 23366/2015.

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