Conti correnti nel mirino: la Finanza potrà accedere ai dati e conservarli per 10 anni

Ci sono importanti novità sulla cosiddetta Superanagrafe dei conti correnti. La Guardia di Finanza potrà accedere ai dati di sintesi dei nostri conti correnti, quindi sarà titolata a “sbirciare” i saldi sia a inizio che a fine anno, nonché a vagliare gli addebiti e gli accrediti, oltre che a monitorare la giacenza media annua. Ma la novità non è solo questa, perché oltre a poter consultare questi dati senza alcun tipo di ostacolo, le Fiamme gialle potranno conservarli per dieci anni.

Questo il contenuto dell’emendamento al decreto fiscale che è stato portato avanti da Emiliano Fenu (M5S) e che ha ricevuto l’ok dalla commissione Finanze del Senato. In questo modo non si fa altro che potenziare il ruolo della Superanagrafe dei conti correnti che fu istituita originariamente dal Governo Monti con il decreto Salvaitalia (il Dl 201/2011). L’obiettivo è ovviamente sempre lo stesso, vale a dire dare più poteri e più capacità alla Guardia di Finanza per contrastare l’evasione fiscale.

Allo stato attuale la Guardia di Finanza può accedere ai dati e conservarli non oltre “i termini massimi di decadenza previsti in materia di accertamento delle imposte sui redditi”, il che si traduce in un periodo massimo di cinque anni nel caso di regolare presentazione della dichiarazione dei redditi e in massimo sette anni a fronte di una omissione. Nel caso in cui l’emendamento dei 5 Stelle dovesse passare, invece, la conservazione dei dati potrebbe appunto esser lecita fino a dieci anni in qualunque caso.

Resta da capire però come tutto ciò riuscirà a convivere con la tutela della privacy, che è un argomento a cui l’emendamento non dà una risposta chiara. Dopotutto la questione privacy non è da sottovalutare, tanto più alla luce della recente bocciatura al sistema della fatturazione elettronica fatta dal Garante per la privacy.

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