Sky si aggiudica Mediaset Premium

Mediaset è ufficialmente pronta a cedere uno dei suoi asset a Sky, esattamente come prevedevano gli accordi del 30 marzo scorso. Ormai è questione di giorni: giovedì primo novembre ha inizio il periodo di esercizio dell’opzione put che, a detta di fonti piuttosto affidabili, vedrà Sky in prima linea. Ma esattamente, cosa c’è in ballo?

L’opzione di vendita riguarda il veicolo societario R2 dentro cui confluisce la piattaforma tecnologica Mediaset Premium, nonché la parte tecnico-amministrativa riguardante i lavoratori interessati dal trasferimento, all’incirca 150.

In parole povere il colosso di Cologno Monzese ha intenzione di replicare con Premium quanto ha già fatto con la sua piattaforma Infinity, ossia cederne la parte tecnologica e di gestione a una società terza. A dire il vero si tratta di un modello che non conosce soltanto Mediaset, ma che è diventato particolarmente frequente un po’ in tutto il mondo dell’editoria, specie in quella delle tv a pagamento. In questo modo Mediaset non solo potrà concentrarsi meglio sulle sue altre mille sfide, ma vedrà anche alleggerire i costi dati dal mantenimento della pay tv (di cui rimarrà comunque editore).

L’operazione dovrà ricevere la benedizione dell’Antitrust e dell’AgCom, perché senza questi due via libera Sky avrebbe il diritto di recedere dall’accordo, con tutto ciò che potrebbe conseguirne per i bilanci Mediaset. L’accordo siglato dalle due parti lo scorso marzo, infatti, genererà effetti positivi sull’Ebit compresi fra 60 e 70 milioni l’anno. Relativamente al 2018, l’effetto positivo atteso è di 30-35 milioni.

E’ chiaro quindi che la cessione di R2 a Sky costituisce per Mediaset un passo non indifferente. Sky dal canto suo ha provato ad infilarsi nel panorama del digitale terrestre con i nove canali dedicati al cinema e alle fiction di Mediaset Premium, a tutto beneficio del colosso di Cologno Monzese che ha così potuto incassare i soldi derivanti dal noleggio delle frequenze e delle tecnologie terrestri (la strada per l’uscita definitiva dal mondo pay tv era quindi già stata spianata).

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