Manovra, il governo aumenta le tasse su sigarette, giochi e assicurazioni

Nell’ultima versione della manovra di bilancio (per intenderci, la versione datata 23 ottobre 2018) sono previsti un paio di articoli inerenti “disposizioni in materia di tassazione dei tabacchi lavorati” e “disposizioni in materia di tabacchi lavorati”. Dietro queste due voci si nascondono diversi aumenti, i quali saranno ovviamente utilizzati per finanziare misure come Quota 100 e reddito di cittadinanza.

In pratica, tra giochi, sigarette, assicurazioni e banche, meglio prepararsi: gli aumenti sono dietro l’angolo. Per quanto riguarda banche e assicurazioni, il Def prevede un salasso di oltre 4 miliardi di euro che naturalmente finirà per essere scaricato sulle spalle dei consumatori attraverso un aumento dei costi assicurativi e delle commissioni bancarie.

Per quanto riguarda i tabacchi, la nuova bozza della Legge di Bilancio prevede un aumento delle accise su tutti i prodotti da fumo. Per le sigarette, per esempio, l’importo fisso per unità sale dal 10,5 all’11% del totale dell’accisa e dell’Iva. L’onere fiscale minimo per chilogrammo, invece, passa da 175 a 180 euro. Incrementi anche per i sigari, con l’onere che sale da 25 a 30 euro, e per il tabacco trinciato, che passa da 120 a 125 euro al chilogrammo.

La raffica di aumenti riguarda anche i giochi: su questo fronte il governo ha deciso di incrementare ulteriormente il prelievo erariale unico (Preu), che col Decreto Dignità era già salito al 19,2% per le slot e al 6,25% per le videolotteries, ma che ora aumenterà di un ulteriore 0,5%.

Insomma, il governo sta provando a fare incetta di risorse dopo che la Commissione Europea ha rigettato la prima versione della manovra, ritenuta eccessivamente incentrata su un ulteriore innalzamento del deficit. Per provare a far passare questa seconda versione, quindi, si sta tentando di rendere più soft il ricorso al debito e di reperire internamente le risorse necessarie.

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