Cos’è e chi può avvalersi della cedolare secca

Con la sentenza numero 222 del 2018, la Commissione tributaria provinciale di Pavia ha stabilito che il regime della cedolare secca è utilizzabile, oltre nei casi già noti, anche nell’ipotesi in cui il locatore, quale persona fisica non imprenditore, conceda il suo immobile in locazione a una società.

La cedolare secca è un particolare regime fiscale disciplinato dall’articolo 3 del decreto legislativo 23/2011. Tale regime prevede un’imposta sostitutiva da applicare prevalentemente sui contratti di affitto. Imposta che è del tutto alternativa alla tassazione ordinaria Irpef e che dà diritto all’esenzione del pagamento dell’imposta di registro.

Più precisamente, possono essere assoggettati al regime della cedolare secca solo ed esclusivamente gli immobili che vengono dati in locazione per un uso abitativo, e che rientrano nelle categorie catastali comprese tra A/1 e A/11, ad esclusione di A/10 (uffici o studi privati). Questo però è il caso della classica persona fisica che mette in locazione un suo immobile, perché se il locatore dovesse essere una società le cose non starebbero esattamente in questo modo. Anzi, cambierebbe proprio tutto.

Il comma 6 del sopracitato articolo di legge, infatti, riporta molto chiaramente che non possono avvalersi della cedolare secca coloro i quali mettono in locazione immobili nell’esercizio dell’attività di impresa, di arti e professioni.

Per farla semplice, la discriminante ruota fondamentalmente attorno al soggetto locatario: se è una persona fisica non imprenditore, in linea di massima non ci sono problemi, anche se dovesse dare in locazione il suo immobile a una società; diversamente, se il locatario fosse un professionista, un imprenditore o una società, il beneficio della cedolare secca non sarebbe applicabile.

Ma a quanto ammonta questa imposta sostitutiva? Normalmente è del 15%, ma la legge di Bilancio 2018 ha prorogato di altri due anni, quindi fino a fine 2019, l’aliquota ridotta al 10% per gli affitti a canone concordato. L’aliquota ridotta al 10% si protrae ormai dal 2014.

Impostazioni privacy