Ryanair nella bufera per le nuove regole sul bagaglio a mano

Dopo che Ryanair ha deciso di cambiare la politica sul bagaglio a mano, si è sollevato un vero e proprio polverone. La compagnia aerea, reduce dalla firma del contratto con i piloti italiani, si ritrova al centro di una nuova discussione che stavolta ruota attorno la decisione di far pagare il bagaglio a mano più grande.

Alcuni giorni fa la società ha annunciato che a partire dal 1 novembre, e per tutte le prenotazioni effettuate da settembre in poi, per portare in cabina il bagaglio a mano da 10kg occorrerà pagare l’ingresso prioritario (6 euro circa) oppure il prezzo relativo al carico della valigia in stiva (8 euro circa). In parole povere, gratis si riuscirà a far salire in cabina soltanto la borsa piccola (quella tipica da donna, per intenderci). Sul secondo bagaglio a mano, che rappresenta di fatto la valigia vera e propria, saranno applicate invece le restrizioni appena viste.

Ryanair, pur essendo consapevole del fatto che questa scelta in un modo o nell’altro le si ritorcerà contro nel breve termine, è comunque convinta che col tempo questa politica premierà dal punto di vista della puntualità e quindi della reputazione.

Al momento però il vettore si sta ritrovando ad affrontare una vera bufera, in quanto non c’è solo la rabbia dei consumatori dettata dal fatto che il bagaglio a mano lo si dovrà cominciare a pagare, ma il nocciolo vero della questione sta nel fatto che tale politica è stata applicata anche a chi i biglietti li aveva già acquistati. I passeggeri che hanno comprato i biglietti tra la primavera e l’estate, cioè prima di settembre, che è il mese a partire dal quale dovrebbe diventare operativa la nuova politica, hanno sollevato un polverone.

Tutto ciò si è concluso in un esposto all’Antitrust e all’Enac, da cui si è ora in attesa di una risposta. Resta da stabilire in sostanza se la retroattività della nuova politica di Ryanair sia lecita oppure no.

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