Flat tax e reddito di cittadinanza già nella prossima legge di Bilancio?

“Il nostro obiettivo è di portare la flat tax e il reddito di cittadinanza direttamente nella prossima legge di Bilancio. Porteremo avanti anche il dialogo con l’Unione europea sulle politiche di spending review e di riorganizzazione della spesa pubblica”. Questa la promessa lanciata da Luigi Di Maio, neoministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, durante una diretta Facebook fatta da Fabriano, dove si è recato per inaugurare la Scuola Don Petruio, danneggiata dal sisma e poi ricostruita.

Di Maio ha sottolineato che l’italia, oggi come oggi, ha “due grandi problemi”. Il primo, il livello di tassazione che grava sulle imprese, mentre il secondo è il livello di povertà che ormai ha raggiunto numeri impressionanti (si calcolano 5 milioni di italiani che vivono in una condizione di povertà assoluta). A questo proposito il governo deve impegnarsi con la flat tax per alleggerire la pressione fiscale sulle imprese, e con il reddito di cittadinanza per dare una risposta alla povertà dilagante.

Per fare tutto ciò, ha avvertito Di Maio, “non dobbiamo fare alcuno strappo con l’Ue, ma mettere su un dialogo costruttivo per riuscire ad ottenere dei risultati”. “Abbiamo intenzione di costruire un progetto ambizioso nella legge di Bilancio – ha spiegato – e abbiamo già fatto un primo incontro con il presidente Conte e con il ministro Tria proprio per coordinare le prossime mosse”.

Lo stesso ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha espresso fiducia circa la possibilità che la prossima manovra riesca a contenere sia la flat tax che il reddito di cittadinanza, o quanto meno delle misure volte ad introdurre entrambi gli elementi nel prossimo futuro. In realtà, però, Tria ha fornito versioni ogni volta diverse su questa sfida, tanto è vero che fino a pochi giorni prima aveva fermato sia Di Maio che Salvini nella loro corsa, asserendo che flat tax e reddito di cittadinanza, prima di essere messi nella manovra, avrebbero dovuto necessitare di coperture solide (cosa che ad oggi non è ancora garantita).

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