Riposo per allattamento, cambiano le regole: come funziona

Cambiano le norme che regolano il riposo per allattamento. L’Inps ha comunicato che d’ora in poi la richiesta dei permessi per allattamento andrà trasmessa principalmente per via telematica. Il che significa che attraverso il sito ufficiale dell’Inps si potranno richiedere suddetti permessi, e che questo diverrà via via il canale principale attraverso cui sarà possibile farlo; per ora è comunque possibile effettuare questo tipo di richiesta anche chiamando il numero verde Inps o rivolgendosi a un patronato.

Si tratta di una notizia piuttosto importante perché di fatto riguarda moltissime mamme che sono in fase di allattamento e che quindi hanno la necessità di coniugare questa esigenza del nascituro con il loro lavoro. I riposi per allattamento permettono alla madre lavoratrice di rientrare sul posto di lavoro solo una volta che è stato concluso il congedo di maternità, ma danno altresì la garanzia di rientrarci con un orario di servizio ridotto rispetto a quello che si sarebbe dovuto fare normalmente. Il tutto, fino al compimento del primo anno di età del figlio.

Per determinare quante ore di permesso al giorno si possono utilizzare, bisogna naturalmente considerare l’orario di lavoro della donna interessata. Una donna che per esempio lavora 6 o più ore al giorno ha diritto di vedersi riconosciute 2 ore di permesso al giorno, che può usufruire sia entrando dopo sia uscendo prima (le modalità tramite cui si usufruisce di questo strumento vanno poi concordate col datore di lavoro). Se invece la mamma lavora part-time, e quindi fa meno di 6 ore al giorno, la legge prevede che le venga riconosciuta una sola ora di permesso al dì.

Infine, il parto gemellare raddoppia sempre e comunque l’entità dei permessi, che quindi diventano di 4 ore al giorno per chi lavora più di 6 ore al giorno, e di 2 ore per chi invece ha un contratto part-time. Il riposo per allattamento è riconosciuto anche in caso di adozione.

Vale la pena precisare che in ogni caso, questo tipo di permesso è incompatibile col congedo parentale, per cui o si sceglie questo o si sceglie il congedo.

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