Morando contro Lega e 5 Stelle: “Grossi rischi se si esce dall’euro”

Mettere in discussione gli accordi presi con l’Unione europea e parlare di uscita dell’Italia dall’euro significherebbe esporre il paese a “rischi incalcolabili”. Queste le parole usate dal viceministro dell’Economia Enrico Morando, che nelle scorse ore ha puntato il dito contro Movimento 5 Stelle e Lega che, invece, su questi temi hanno idee piuttosto chiare.

Dopotutto l’indicazione di Paolo Savona quale possibile nuovo ministro dell’Economia è di per sé un segnale inequivocabile. “Lui – ha detto Morando – interpreta bene la posizione che i due partiti hanno sull’euro. Savona ha sostenuto posizioni simili a quelle sposate da Varoufakis sull’euro”.

E’ vero che nel programma di governo stilato da Lega e 5 Stelle non si menzionava l’uscita dall’euro, ma è anche vero che sotto sotto le intenzioni sono sempre state quelle. Nella bozza di contratto che era stata presa in considerazione in una prima fase, infatti, si parlava di uscire dalla moneta unica e di spingere la Bce a cancellare dall’oggi al domani 250 miliardi del nostro debito pubblico. Con tali premesse, ha affermato Morando, “la scelta di Savona rappresenta un orientamento definitivo verso quel programma, vale a dire un orientamento euroscettico”.

Sembra che nella stessa Germania vi siano autorevoli esponenti che spingono per rendere più semplici le regole per l’uscita dall’euro, così da facilitare i paesi più deboli e meno rigorosi ad abbandonare l’Eurozona. Questa è se vogliamo un’indiscrezione che gira da parecchio tempo in ambienti giornalistici e politici, ma ad oggi le possibilità che si rivedano le regole in materia di fuoriuscita dalla moneta unica sono piuttosto scarse.

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