L’estate parte col piede sbagliato, soprattutto per chi usa frequentemente l’auto e si ritrova quindi a dover fare rifornimento con una certa frequenza. I rincari della benzina infatti sono alle porte, anzi, in molti casi hanno già cominciato a palesarsi.
Nelle ultime ore il prezzo della verde è arrivato a toccare quota 1,62 euro al litro, con punte di 1,634 euro e con le no-logo che per quanto siano sinonimi di risparmi, non riescono comunque a scendere sotto gli 1,6 (nella migliore delle ipotesi si tengono attorno quota 1,58-1,59 euro al litro). E per il diesel le cose non vanno certo meglio, tanto che per un litro di diesel tocca sborsare ora 1,492 euro, con punte di 1,517 euro.
Insomma, il prezzo dei carburanti, ed in particolare benzina e diesel, lievita sempre di più. L’aumento dei costi è talmente evidente che per un’automobile a benzina con un serbatoio da 60 litri potrebbe esser necessario sborsare la bellezza di 100 euro per un pieno (anzi, se si capita nel distributore “sbagliato” i 100 euro si superano pure!).
E la cosa peggiore è che sono previsti ulteriori aumenti. Ad esserne convinto è Maurizio Micheli, presidente di Figisc – Confcommercio, che a tal proposito ha dichiarato: “A meno che non vi siano drastiche variazioni delle quotazioni internazionali, ci sono i presupposti per aspettarsi un ulteriore sensibile aumento dei prezzi. Tali rincari riguarderanno sia il self service sia il servito, e sia i distributori “di marca” che quelli no-logo. Sarà insomma un’ondata di rincari che non risparmierà praticamente nessuno.
Stando a un monitoraggio effettuato da Assopetroli-Assoenergia, risulta che al 14 maggio scorso “lo stacco delle imposte sui carburanti è di +22,1 centesimi al litro per la benzina e di +20,7 centesimi per il gasolio”. Le imposte tra l’altro hanno inciso pesantemente sul prezzo dei carburanti: le imposte hanno pesato per il 62,27% sul prezzo della verde e per il 58,12% su quello del gasolio.