Rottamazione cartelle esattoriali, scadenza il 15 maggio: come funziona

Fino al 15 maggio ci sarà la possibilità di presentare la domanda per la rottamazione delle cartelle esattoriali, e beneficiare così di tutta una serie di agevolazioni inerenti la regolarizzazione della propria posizione fiscale.

Come ricorda l’Agenzia delle Entrate, la rottamazione vale per diverse circostanze, da cui sono esclusi i casi di chi deve al Fisco somme inerenti il recupero di aiuti di Stato o crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti. Inoltre, non potranno aderire all’attuale rottamazione delle cartelle esattoriali coloro i quali hanno carichi riconducibili a una precedente rottamazione che l’Agente della riscossione ha accolto o rigettato in quanto “non rottamabili” ai sensi della legge vigente.

Ma quali sono i benefici previsti per chi aderisce alla rottamazione? L’Agenzia delle Entrate ricorda che gli aderenti alla rottamazione avranno la possibilità di pagare l’importo residuo delle somme dovute senza pagare sanzioni e interessi di mora, mentre, per quel che riguarda le multe stradali, è prevista l’esenzione dal pagamento degli interessi di mora e delle maggiorazioni previste dalla legge. Ecco perché aderire alla rottamazione conviene: perché si regolarizza la propria posizione con il Fisco e al tempo stesso si risparmia, e pure parecchio!

E dopo, cosa accade? Per i carichi affidati dal 1 gennaio al 30 settembre 2017, l’Agenzia delle Entrate invierà una comunicazione entro il 30 giugno. Una volta ricevuta la comunicazione, il diretto interessato potrà effettuare il pagamento in un’unica soluzione oppure diluire la somma dovuta in un massimo di 5 rate di pari importo, la prima delle quali va saldata entro e non oltre il 31 luglio (l’ultima, invece, va corrisposta entro il 28 febbraio 2019).

Per i carichi che vanno dal 2016 al 2000, invece, le condizioni sono diverse: la comunicazione arriverà entro il 30 settembre; le rate su cui ripartire la somma potranno essere non più di 3 e le somme andranno corrisposte rispettivamente entro il 31 ottobre, 30 novembre e 28 febbraio 2019

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