Questa è proprio una brutta giornata per le azioni Mps, che registrano un forte calo nonostante si stiano rincorrendo voci su una sua possibile fusione con qualche altra realtà. Si torna così a parlare di sistema bancario italiano, ed in particolare della possibilità che per l’istituto senese vi possa essere un futuro di ripresa. O meglio, più che una possibilità, questo sembra essere un auspicio: di concreto, infatti, non c’è ancora nulla.
Il Sole 24 Ore per esempio scrive che il prossimo governo potrebbe decidere di scaricare il rosso di Mps sulle casse dello Stato, e quindi accollare la perdita della banca, pari a 3 miliardi di euro, direttamente ai contribuenti. Ma ci sarebbero buone possibilità affinché Mps possa diventar parte di una fusione che coinvolgerà non solo la sua realtà, ma anche altri attori del credito nostrano. Un percorso del genere potrebbe aprire scenari estremamente interessanti, perché non si tratterebbe solo di un punto di svolta per Mps, ma prefigurerebbe una rivoluzione per il sistema bancario italiano tutto.
Certo è che chi si accollerà la fusione con Mps dovrà farsi carico di una pesante ricapitalizzazione. In secondo luogo, una privatizzazione parziale di questo tipo potrebbe in qualche modo aprire a una nazionalizzazione della banca aggregante, poiché lo Stato limiterebbe sì la sua partecipazione, ma continuerebbe a rimanere azionista di maggioranza con un ipotetico 20%. Alcuni esperti hanno parlato anche di una conversione dei titoli senesi detenuti dallo Stato in titoli privi di diritto di voto.
In ogni caso, indipendentemente dal tipo di soluzione che si deciderà di abbracciare, Bruxelles non lascerà troppo spazio a Monte dei Paschi e al sistema creditizio italiano. Resta il fatto, però, che le ipotesi di fusione che stanno circolando su Mps abbiano prodotto più perdite che altro: le azioni della banca stanno perdendo più dell’1% e scambiando attorno ai 2,35 euro.