Salvini apre al reddito di cittadinanza: governo più vicino

Se un governo a guida Lega e Movimento 5 Stelle dovesse effettivamente concretizzarsi, è naturale che entrambe le forze politiche dovranno convergere su un programma comune. La prima potrebbe quindi dover rinunciare alla sua tanto amata flat tax, mentre la seconda finirebbe col mettere a rischio il decantato reddito di cittadinanza che in campagna elettorale ha affascinato non poco gli elettori del Mezzogiorno.

Questo è il quadro politico che descrivono molti analisti, ma in realtà non è detto che le cose andranno esattamente in questo modo. Già, perché Matteo Salvini, in queste ore, ha aperto le porte al reddito di cittadinanza che fino all’altro ieri contrastava aspramente: “Se significasse pagare la gente per starsene a casa, direi assolutamente no, ma se fosse uno strumento per reintrodurre sul serio nel mondo del lavoro chi oggi ne è uscito, allora direi di sì”, ha detto il leader del Carroccio.

Dal canto suo anche Di Maio qualche giorno fa aveva aperto alle proposte della Lega, tant’è che per quanto non avesse fatto un endorsement nei confronti della flat tax, aveva comunque parlato della necessità di ridurre le tasse.

Ecco quindi che entrambe le forze politiche sembrano cominciare a venirsi incontro, anche se naturalmente né la flat tax né il reddito di cittadinanza potrebbero mai arrivare così come sono stati presentati in campagna elettorale: molto probabilmente, se il governo Lega-5 Stelle dovesse nascere, si troverebbe un punto di sintesi un po’ su tutto quanto, e lo si troverebbe non solo per motivi ideologici, ma anche per rendere finanziariamente sostenibile il pacchetto di riforme.

A proposito di governo Salvini ha fatto sapere di essere pronto “a lavorare 24 ore su 24” pur di raggiungere una quadra, e ha anche fatto un passo indietro su una sua eventuale premiership nel caso in cui la sua figura dovesse essere di ostacolo alla nascita di un nuovo esecutivo. “Chi fa il premier è l’ultimo dei problemi. Io sono pronto, non sono come quei bambini che vanno al campetto e se non fanno gol se ne vanno via col pallone in mano. Io sono disponibile a ragionare con tutti”.

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