Pensioni, l’Italia rischia una Fornero Bis: il diktat della Bce

Nel suo consueto bollettino economico, la Banca centrale europea torna a chiedere ai paesi dell’area Euro di proseguire il cammino delle riforme e di non pregiudicare quanto è stato fatto finora.

Secondo l’istituto centrale di Francoforte, l’attenzione ai conti pubblici deve essere massima, specie in un frangente in cui l’invecchiamento demografico spinge al rialzo le principali voci di spesa (dalle pensioni fino all’assistenza sanitaria). Insomma, questo è un periodo in cui “i paesi dell’area avranno problemi nel ridurre il loro debito e nell’assicurare la sostenibilità dei conti pubblici sul lungo periodo”.

Per quanto riguarda lo specifico caso italiano, per quanto il Belpaese abbia fatto passi da gigante nel contenimento della spesa pensionistica, è probabile che si rischi comunque una riforma Fornero bis. La Bce, infatti, vuole che si ritocchino ancora una volta i requisiti di accesso alla pensione spingendo ulteriormente sull’allungamento dell’età pensionabile.

“L’aumento dell’età di pensionamento può ridurre gli effetti macroeconomici negativi dell’invecchiamento”, scrive la Bce. Il che significa che il tentativo di Lega e Movimento 5 Stelle di scardinare la riforma Fornero rischierebbe di compromettere tutto e aggravare una situazione che è già piuttosto “ai limiti” di suo. E l’allungamento dell’età pensionabile sembra essere uno step irrinunciabile per rimettere ordine: neanche un possibile intervento sull’importo delle pensioni potrebbe fare granché. Agire su questa scala, infatti, “contrasterebbe in misura molto limitata gli effetti macroeconomici negativi”.

Di fatto la Bce non dice di intervenire nuovamente sul fronte pensioni, ma tra le righe il messaggio è fondamentalmente quello. La stessa Ape varata dai governi Renzi e Gentiloni, così come gli altri interventi che rendono più flessibile l’uscita dal mercato del lavoro, non sembrano piacere molto ai piani alti di Francoforte.

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