Pensionati, la fuga continua: l’Italia piace sempre meno

Da diversi anni ormai non solo i giovani, ma anche i pensionati sono in fuga verso l’estero, e fuggono altrove proprio per cercare migliori condizioni di vita. Quelle condizioni di vita che l’Italia, tra una politica di basso livello, una pressione fiscale altissima e una endemica inefficienza dei servizi pubblici, non è in grado di offrire.

Un tempo la pensione era sinonimo di riposo e distensione, ma oramai le cose non stanno sempre in questo modo. La pensione, infatti, è spesso associata a uno stato di difficoltà economica che mette a dura prova lo stile di vita del pensionato. Proprio per questo motivo in molti decidono di cambiare aria e di trasferirsi laddove si riesce a vivere piuttosto bene anche con una pensione non altissima.

Il Quinto rapporto d’itinerari previdenziali ci dice che sono 370mila le pensioni italiane erogate all’estero, e di questo campione il 16% ha deciso di andarsene all’estero proprio per trovare migliori condizioni fiscali. I pensionati italiani si spostano per lo più nel confine dell’Europa, ma in molti se ne sono andati anche in America settentrionale, Oceania e America meridionale.

Uno dei paesi maggiormente amati dai “non più giovani” è il Portogallo, dove vige da parecchio tempo la totale esenzione fiscale, per dieci anni, sul reddito da pensione. Gettonato anche Cipro (dove c’è una no tax area per i pensionati), e la Bulgaria, dove il costo della vita è estremamente basso. Tra i primi posti anche le Canarie, che offrono condizioni fiscali agevolate, uno stile di vita rilassante e la primavera tutto l’anno.

A partire dagli anni Duemila, la fuga dei pensionati italiani non si è praticamente mai arrestata e purtroppo è corsa di pari passo con quella dei cosiddetti “cervelli”. E il Belpaese, naturalmente, continua a rimetterci sotto diversi punti di vista (dal know how fino al mancato ritorno economico).

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