Matteo Salvini contro l’Europa, ma uscita solitaria “non è auspicabile”

Lo aveva detto in campagna elettorale e lo ha ribadito ora che le elezioni lo hanno premiato (pur non dandogli una maggioranza utile per governare): a Matteo Salvini delle regole di bilancio imposte dall’Europa non gliene importa nulla.

Nella sua ultima conferenza stampa a Strasburgo, sede dell’Europarlamento, il leader della Lega Nord ha parlato chiaro: “Non mi interessa rispettare il rapporto deficit/Pil del 3%. Se riusciamo a starci dentro bene, altrimenti se c’è bisogno di ignorarlo per fare il bene della nostra gente, lo faremo senza alcuna preoccupazione. Più che allo spread, noi guardiamo ai bambini che nascono. Il mio obiettivo è fare dell’Italia un paese che torni a scommettere sul futuro”.

Il piano della Lega è chiaro: se mai dovesse riuscire a prendere l’incarico di governo, i suoi rappresentanti andranno in Europa a chiedere di rivedere i trattati che “danneggiano pesantemente l’Italia e il suo stile di vita”.

Salvini ha detto che il suo auspicio è di riuscire ad interloquire con l’Europa “da persone di buon senso” e “per rinegoziare trattati, direttive e vincoli”. Se non ci si dovesse riuscire, a quel punto l’Italia sforerà senza troppi problemi tutti i vincoli economico-finanziari e anzi si farà promotrice di un asse con altri paesi interessati volto a rimettere in discussione l’intero impianto europeo.

Infatti, relativamente all’euro, le idee sono chiare: “L’euro continua ad essere una moneta sbagliata, ma è chiaro che non c’è un’uscita solitaria e improvvisa possibile. L’uscita solitaria e improvvisa non è auspicata”. Ed è proprio questo, in fondo, il motivo per cui Salvini proverebbe a coinvolgere altri governi Ue in questa impresa “reazionaria”.

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