Criptovalute, la Corea del Sud ci ripensa: nessuna stretta

In questi giorni non abbiamo potuto esimerci dal dedicare spazio alla ripresa delle criptovalute. Una ripresa che pare si stia concretizzando per tutta una serie di ragioni, tra cui un diverso approccio mostrato in questa fase dalla Corea del Sud. Già, perché il governo di Seoul sembra sempre più intenzionato ad abbassare l’ascia di guerra e a trovare un punto di intesa con le famigerate criptovalute.

Stando a quanto si apprende dai notiziari, il governo sudcoreano avrebbe deciso di intraprendere una strada diversa e di dare il suo beneplacito al trading di criptovalute. In pratica il suo potrebbe essere un ripensamento su tutta la linea, e qualora dovesse assumere una veste ufficiale si tratterebbe di un cambio di rotta neanche poco rilevante.

Dopotutto non possiamo dimenticare come proprio la Corea del Sud sia stata complice (se non artefice) del crollo delle quotazioni delle settimane scorse, anche perché l’ipotesi di un ban in arrivo da parte sua è stata al centro delle attenzioni per molto tempo e ha trovato una forte cassa di risonanza da Natale in poi. Eppure, di punto in bianco, è arrivato il ripensamento. Ed è arrivato probabilmente anche grazie alla petizione, sottoscritta da decine di migliaia di persone, che puntava non a caso a sensibilizzare il governo su un dietrofront in merito alla stretta normativa che avrebbe diramato di lì a poco.

Reuters scrive che l’autorità sudcoreana deputata alla regolamentazione del mercato finanziario ha cambiato la sua posizione sulle monete digitali e garantito che si impegnerà a promuovere la tecnologia blockchain. L’obiettivo è legittimare questo mondo in maniera tale da far diventare il Paese non più un nemico giurato delle criptovalute, ma anzi, un territorio che proprio grazie a queste possa veder accrescere il proprio business diventanto un vero e proprio hub per il trading di criptovalute.

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