Bitcoin torna a correre e tocca i 10.000 dollari: cosa c’è sotto?

Il 2018 non è cominciato affatto bene per il Bitcoin, ma proprio come qualche analista aveva anticipato nei giorni scorsi, prima o poi sarebbe giunto il momento in cui la criptovaluta avrebbe reinvertito la tendenza e sarebbe tornata a crescere. Detto fatto, verrebbe da dire, visto e che in effetti, proprio in queste ore, il prezzo del Bitcoin è riuscito nella mirabolante impresa di riportarsi a quota 10.000 dollari!

Ieri, giovedì 15 febbraio, la moneta digitale più famosa del momento è riuscita a scavalcare lo scoglio dei 9.000 dollari e proprio nelle ultimissime ore il trend si è rafforzato ulteriormente portandosi appunto sul fatidico livello dei 10.000 dollari.

Ma attenzione, perché questa spirale di guadagni non sta riguardando solo il Bitcoin: a beneficiare di questa ondata positiva sono un po’ tutte le criptovalute, tanto è vero che alcuni report non hanno potuto far altro che parlare di un “clima più disteso” e di “minori preoccupazioni” legate alle strette normative che Stati Uniti e Corea del Sud hanno varato o si apprestano a varare.

A prendere la parola sulla questione è stato anche Tom Lee della Fundstrat Global Adivsors, certo che le performance registrate dal Bitcoin finiranno per aprire le porte a un periodo tutt’altro che negativo: secondo Lee si stanno venendo a creare tutte le condizioni necessarie affinché le criptovalute possano tornare a vivere in tutta tranquillità.

A dargli manforte Lex Sokolin, global director di strategia fintech per conto della Autonomous Next, che ha detto: “Nonostante la volatilità dei prezzi continuiamo a prendere atto di un crescente interesse nella creazione di prodotti di investimento in questo settore”. Dello stesso avviso è Matt Roszak, cofondatore della società Blockchain Bloq, secondo cui la crescita a 10.000 dollari non sarà una fase, ma anzi, andrà consolidandosi grazie all’attrazione di nuovi investitori (che a questo punto non dovrebbero più avere quei timori che finora li hanno scoraggiati e indotti a vendere le monete in loro possesso).

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