Bitcoin precipita sotto gli 8.000$: è tutta colpa delle banche

La quotazione del Bitcoin continua a perdere di valore, affossata stavolta dalla notizie che si rincorrono da giorni e che parlano dell’arrivo di un possibile ban da parte delle banche europee. Stando a quanto si apprende, alcuni istituti di credito del Vecchio Continente potrebbero introdurre una stretta alla circolazione delle criptovalute e adeguarsi così a dei provvedimenti che in alcuni paesi sono già stati presi a livello governativo (si veda a questo proposito il famoso caso della Corea del Sud).

A far barcollare il Bitcoin tanto da indurlo in area negativa è stata fondamentalmente la notizia secondo cui Lloyds Bank starebbe per bannare gli acquisti di criptovalute fatti con le sue carte di credito. Domenica scorsa, infatti, il gruppo bancario ha annunciato che di lì a breve avrebbe introdotto un sistema volto a bloccare gli acquisti di valute digitali tramite carte di credito appartenenti al suo circuito.

La decisione della banca britannica, come ha poi spiegato anche il Telegraph, sarebbe stata presa per impedire che l’acquisto di criptovalute da parte degli utenti possa dare adito ad ingenti perdite di denaro.

L’intenzione, in sostanza, sarebbe quella di ridurre il rischio che parecchie carte di credito possano finire per avere un saldo negativo, cosa che è altamente probabile visto che gli investimenti in criptovalute fatti in questo periodo stanno producendo solo ed esclusivamente perdite (dopotutto il crollo del Bitcoin, dell’Ethereum e di tutte le altre valute digitali è sotto gli occhi di tutti).

Insomma, il possibile ban da parte del gigante del credito, a cui fanno capo anche Halifax, MBNA e Bank of Scotland, non è piaciuto agli investitori che hanno reagito inevitabilmente con una raffica di vendite. Il Bitcoin è così precipitato sotto la soglie degli 8.000 dollari, l’Ethereum è sprofondato sotto i 1.000 e così via per tutte le criptomonete più in voga.

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